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Giochi: Iaccarino (Aams), non bisogna ridurre quello legale

24 novembre 2015 | 18.45
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Foto Infophoto - INFOPHOTO
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“Bisogna uscire finalmente dai luoghi comuni. Il territorio è presidiato, e attraverso il lavoro congiunto con le altre forze deputate al controllo, copriamo ogni anno il 44% degli esercizi pubblici che offrono gioco legale e il 60% degli apparecchi collegati alla rete Sogei". Al dibattito itinerante promosso in mattinata a Milano da Codere sulla tutela del gioco lecito e responsabile, Armando Iaccarino, direttore dell’ufficio Governo, Accertamento e Riscossione dei Monopoli parla dei controlli esercitati sul territorio nazionale e invita a non ridurre il comparto legale in Italia.

Il modello sul gioco in Italia "consente di evidenziare anomalie, di dare indicazioni sulle aree di intervento e soprattutto di monitorare l’attività di gioco. Interventi che determinino la riduzione dell’area del gioco legale possono mettere a rischio obiettivi importanti, come la tutela del giocatore, la tutela dei minori e soprattutto il contrasto alla criminalità organizzata. L’efficacia delle misure di intervento adottate per il raggiungimento di dati obiettivi, ai quali va necessariamente aggiunto il contrasto alle specifiche forme di dipendenza, non può prescindere dalla conoscenza dei fenomeni sottostanti al settore del gioco e dalla condivisione delle informazioni e delle metodologie di intervento da parte di tutti gli attori istituzionali chiamati a presidiare la materia”.

Il modello, insomma funziona."In Italia -rivendica Iaccarino- abbiamo un modello per la gestione dei giochi pubblici che è giovane, perché adottato solo nel duemila, ma è ben definito ed è addirittura un riferimento per gli altri paesi d'Europa. Essendo giovane è un modello in crescita continua e in evoluzione ma è in grado di dare certezze. Anche se il problema di immagine e di comunicazione che affligge il settore spesso non mostra questo scenario, ma possiamo e dobbiamo dire che questo modello funziona".

Il modello, che è basato sull'affidamento in concessione "ha circoscritto il mercato del gioco all'interno di un perimetro di legalità. Questo ha consentito di ottenere un risultato straordinario dal punto di vista del controllo e del presidio del territorio. Intanto perché permette di fornire in qualunque momento una mappatura completa della distribuzione del gioco sul territorio e degli attori che vi operano, permettendo un censimento dei soggetti imprenditoriali che operano nel comparto. Non solo".

"Ogni tipo di gioco -ha concluso Iaccarino- è soggetto a regole tecniche che devono essere necessariamente rispettate e tutti i giochi vengono sottoposti a processi di verifica di conformità. Se oggi parliamo di infiltrazioni criminali e di dipendenza, è anche perché siamo riusciti a creare strumenti che hanno permesso di far emergere fenomeni che prima c'erano già ma semplicemente non erano stimabili e valutabili, mentre oggi abbiamo strumenti concreti di valutazione"

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