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Iraq: la scuola ai tempi dell'Is, abolite matite colorate e ginnastica

17 novembre 2014 | 15.19
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E' una scuola ben diversa da quella che frequentavano lo scorso anno quella che i bambini della provincia irachena di Niniveh hanno trovato quest'anno. Tra le novità, educazione jihadista al posto di educazione fisica

Iraq: la scuola ai tempi dell'Is, abolite matite colorate e ginnastica

Niente matite colorate, niente ginnastica e niente compagni dell'altro sesso. E' una scuola ben diversa da quella che frequentavano lo scorso anno quella che i bambini della provincia irachena di Niniveh hanno trovato quest'anno. La regione è finita la scorsa estate sotto il controllo dello Stato islamico (Is), che nel nord dell'Iraq e della Siria ha dato vita a un 'califfato'.

Ogni aspetto della vita in quelle regioni è stato adeguato allo standard imposto dai jihadisti, compresa l'istruzione. Secondo un reportage della Bbc, che cita la testimonianza di alcuni residenti, a Niniveh è stata istituita una nuova carica, quella del Dulqarnain. Si tratta della più alta autorità nel settore dell'istruzione e il suo nome è stampato sui nuovi libri adottati dall'Is.

Nello specifico, il Dulqarnain è un egiziano e ha imposto la segregazione dei sessi fin dalle prime classi della scuola primaria. Bambini e bambine non solo frequentano classi diverse, ma anche edifici scolastici diversi. Alle bambine è imposto inoltre il niqab (velo integrale che copre anche il viso) non appena cominciano a mostrare i primi segni della pubertà.

Educazione jihadista al posto dell'educazione fisica

Vietato ai professori uomini insegnare nelle classi della bambine, così come le professoresse non sono ammesse nelle classi dei bambini. Questa politica sta portando molte scuole private a chiudere, perché non hanno risorse sufficienti per dotarsi di edifici e insegnanti diversi per maschi e femmine.

La mano pesante dell'Is ha lasciato il segno anche sui programmi scolastici. E' scomparsa l'educazione fisica, a beneficio di un corso di 'educazione jihadista'. Via i corsi di storia e geografia, a vantaggio di lezioni di calligrafia araba. E via, insieme ai corsi di arte, tutti i pennarelli, le tempere, le matite e le penne colorate, vietati perché non conformi all'Islam.

A fine ottobre, un analogo reportage della tv satellitare al-Arabiya da Mosul, capoluogo di Niniveh, raccontava di una divisa all'afghana imposta agli studenti maschi e del velo integrale per le femmine, oltre che della creazione di un organismo di controllo, la cosiddetta 'hisbah', che verifica la corretta applicazione di questi precetti, punendo severamente le studentesse a volto scoperto.

Dalla scuola all'università, sanzioni pesanti per i trasgressori

All'indomani dell'inizio del nuovo anno scolastico, il reportage di al-Arabiya spiegava che sono molte le famiglie che hanno preferito tenere i figli a casa, per evitare che subiscano violenze o vengano indottrinati con i programmi dell'Is.

E sempre a Mosul, ma questa volta nelle università, l'Is ha abolito con un suo decreto le facoltà di Educazione fisica, Belle arti, Filosofia e Archeologia e ha vietato di parlare di democrazia, cultura, diritti e libertà. Tutte misure che il decreto definisce "vincolanti", annunciando "sanzioni" per i trasgressori.

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