(Aki) - Abdullah Deghayes, il 18enne britannico ucciso in Siria, e' morto mentre "combatteva contro il dittatore" e non era un terrorista. Lo ha detto il padre del ragazzo, Abubaker Deghayes, alla Bbc. Abdullah era nipote di Omar Deghayes, arrestato in Pakistan nel 2002 per attivita' terroristiche e rinchiuso nel carcere di Guantanamo fino al 2007, quando e' stato rilasciato senza accuse. "Abdullah - ha spiegato il padre da Brighton, dove vive la sua famiglia - e' andato in Siria senza il consenso mio o della madre, per combattere contro il dittatore" Bashar al-Assad.
"E' stato ucciso in battaglia", ha precisato, aggiungendo che anche un altro figlio si trova in Siria ed e' stato ferito. L'uomo ha detto di aver saputo della morte del figlio tramite Facebook. "Non l'ho mai incoraggiato - ha proseguito - ed e' andato in Siria di sua volonta'. Sono triste per la sua perdita, ma al tempo stesso sono confortato dal fatto che ha agito per una giusta causa. Ne' lui ne' suo fratello sono terroristi".
Omar Deghayes, da Tripoli, ha fatto sapere di essere del tutto all'oscuro della vicenda relativa al nipote e delle circostanze della sua morte. "E' scappato di casa - ha detto in un comunicato - e all'inizio non sapevamo dove fosse. Aveva solo 18 anni, ma il suo cuore era diverso. Non poteva rimanere seduto a guardare le gravi ingiustizie che accadono in Siria. Per Abdullah non bastava donare soldi o latte per i bambini, sentiva di avere bisogno di qualcosa di piu'". Si calcola che circa 400 britannici siano andati in Siria negli ultimi due anni a combattere il jihad contro Assad nelle file dei gruppi estremisti. Circa 20 di loro sono stati uccisi.
