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Testimonianza da Aleppo: "Qui è la catastrofe, nessuna tregua"

11 agosto 2016 | 09.33
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(AFP) - (AFP)
(AFP) - (AFP)

(Vir/AKI)

Non c'è tregua, non c'è pausa nelle ostilità nella martoriata Aleppo. E' la denuncia che arriva dalla città siriana all'indomani dell'annuncio delle forze militari russe, alleate del leader siriano Bashar al-Assad, di una tregua di tre ore al giorno, dalle 10 alle 13, per consentire la consegna di aiuti umanitari. "La situazione ad Aleppo è tragica, catastrofica", dice ad Aki - Adnkronos International il giovane attivista e fotografo Abdo Khuder, che vive nei quartieri orientali della città in mano ai ribelli.

"La situazione è molto difficile - afferma, contattato via Facebook - Dall'annuncio di ieri i bombardamenti russi sulle zone orientali non si sono fermati".

"I russi hanno bombardato con bombe a grappolo e con bombe contenenti cloro, ma ci sono stati anche attacchi con razzi e operazioni dell'artiglieria", accusa.

Ad Aleppo, hanno denunciato le Nazioni Unite, due milioni di persone vivono senza acqua corrente ed elettricità. "Mancano elettricità, carburante - dice Abdo, schierato con i "rivoluzionari" di Aleppo - e in queste ore sono arrivate poche verdure a causa dei bombardamenti russi sul nuovo corridoio aperto" dai ribelli nei giorni scorsi per far passare le forniture.

"La mancanza di acqua è la cosa peggiore", dice, ma dà sollievo la notizia che "si possa ora di nuovo trovare a prezzi ragionevoli la carne di pollo". Il grido di disperazione di Abdo, che non risparmia accuse al "regime di Assad e agli alleati per l'uccisione dei siriani", è per il "silenzio della comunità internazionale di fronte ai massacri ad Aleppo e in altre città della Siria".

L'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, ha ripetuto oggi da Ginevra che "tre ore non sono sufficienti" e che servono 48 ore consecutive per organizzare convogli per la distribuzione di aiuti ad Aleppo, un tempo una delle principali città del Paese, ora distrutta dal sanguinoso conflitto che si trascina dal 2011.

Nelle ultime ore, inoltre, un attacco con gas tossici avrebbe colpito il quartiere di Zabadiya, un distretto della città siriana sotto il controllo dei ribelli. Secondo la denuncia riportata dal sito di notizie 'Shaam', vicino all'opposizione siriana, nell'attacco sono stati sganciati "barili bomba contenenti cloro" e si contano almeno tre morti. Altre fonti riferiscono invece un bilancio di almeno quattro morti. Tra le vittime, stando a 'Shaam', ci sono una donna e il suo bambino mentre diverse persone hanno avuto difficoltà respiratorie.

De Mistura afferma che "diversi elementi" tendono a confermare che la città di Aleppo sia stata effettivamente colpita da un attacco chimico. "Diversi elementi dimostrano che questo è effettivamente accaduto", ha detto, ribadendo che se queste notizie venissero confermate si tratterebbe di un "crimine di guerra" e ha sottolineato che sono in corso indagini.

Un convoglio di camion carichi di aiuti per la popolazione di Aleppo è intanto entrato nei quartieri occidentali della città siriana in mano alle forze del regime, portando nelle ultime ore cibo e combustibile. Lo riferisce su Facebook l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni.

Per consentire ai convogli umanitari di consegnare gli aiuti ai civili le forze militari russe, alleate del regime di Bashar al-Assad, hanno annunciato ieri la tregua delle ostilità di tre ore al giorno. Tuttavia, nonostante l'annuncio russo, "al momento abbiamo informazioni di bombardamenti e combattimenti", ha detto Rami Abdel Rahman, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, citato dall'agenzia di stampa Dpa.

"I bombardamenti vanno avanti - ha affermato Mahmoud al-Shami, attivista di Aleppo contattato dalla Dpa - Questa propaganda russa è tutta una menzogna".

Per l'Onu, che ha chiesto una nuova tregua umanitaria di 48 ore, quella annunciata dai militari russi è comunque una misura che non è sufficiente per rispondere ai bisogni di civili di Aleppo. Per far fronte alle necessità della popolazione "servono due strade per le forniture e circa 48 ore per far entrare un numero sufficiente di camion" carichi di aiuti, ha affermato Stephen O'Brien coordinatore degli aiuti Onu.

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