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Usa: fermati 3 adolescenti reclutati da Is, erano in partenza per la Siria

09 dicembre 2014 | 14.48
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Due ragazzi di 19 e 16 anni e la sorella 17enne, cittadini Usa di origine indiana, bloccati dall'Fbi, erano in partenza per la Siria. La lettera lasciata ai genitori: "La morte è un appuntamento che non possiamo rinviare". A ottobre tre ragazzine americane sono state fermate allo scalo di Francoforte, volevano andare in Siria

L'aeroporto O'Hare di Chicago (Infophoto)
L'aeroporto O'Hare di Chicago (Infophoto)

"La morte è un appuntamento che non possiamo rinviare". Sono le parole scritte da tre fratelli, tutti adolescenti, in una lettera nella quale comunicavano ai genitori l'intenzione di arruolarsi nello Stato islamico. Ma il loro progetto è stato interrotto all'aeroporto di Chicago, dove sono stati arrestati prima di imbarcarsi su un volo per la Turchia, da dove sarebbero partiti in auto fino in Siria. I tre, cittadini americani di origine indiana, di 19, 17 e 16 anni, sono stati fermati dall'Fbi allo scalo internazionale di O'Hare con i passaporti in mano e 2.600 dollari in contanti per i biglietti.

Lo riporta il 'Washington Post', rivelando che il più grande dei tre, Hamzah Khan, accusato di aver fornito supporto all'organizzazione terroristica, rischia fino a 15 anni di carcere. Il mese scorso, in un'udienza tenuta in una corte federale, il giudice ha deciso di trattenerlo senza fissare la cauzione per il rilascio per il rischio di fuga. Gli altri due adolescenti, il fratello 16enne e la sorella di 17 anni, i cui nomi non sono stati resi pubblici, sono tornati con i genitori ma restano sotto inchiesta.

I tre arresti sono stati effettuati il 4 ottobre scorso. Quel giorno Hamzah si era alzato all'alba per pregare in una moschea della periferia di Chicago con il padre. Quando l'uomo è tornato a letto, il 19enne ha messo in atto il piano con gli altri due fratelli: soldi, passaporti e un taxi fino all'aeroporto, dove però le autorità federali li stavano aspettando, avendo monitorato da tempo le comunicazioni di uno di loro. Hamzah e sua sorella avevano infatti un account Twitter sul quale sono stati avvicinati da un uomo con il nome di battaglia Abu Qa'qa; secondo quanto emerso dalle indagini, l'uomo li avrebbe incontrati in Turchia per poi viaggiare insieme verso Raqqah, roccaforte dello Stato islamico in Siria.

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