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Nato, Draghi: "Pronti ad affrontare chi non condivide i nostri valori"

14 giugno 2021 | 13.28
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Gli alleati di fronte alla sfida collettiva della Cina

(Afp)
(Afp)

Summit della Nato, la sfida di "chi non condivide i nostri stessi valori" è da "affrontare insieme". A sottolinearlo il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso del suo intervento al summit dell'Alleanza Atlantica a Bruxelles. Questo è uno "dei nostri obiettivi che sono molteplici". Bisogna riuscire a "mantenere la nostra superiorità tecnologica collettiva" ed essere pronti ad affrontare" chi non condivide "il nostro attaccamento all'ordine internazionale basato sulle regole e sono una minaccia per le nostre democrazie". Per Draghi, occorre anche "preservare la stabilità strategica e rinnovare anche i nostri sforzi per rafforzare il controllo degli armamenti, il disarmo e l'architettura internazionale della non proliferazione; affrontare le implicazioni per la sicurezza dei cambiamenti climatici; rafforzare la nostra resilienza nazionale e la nostra capacità di affrontare i problemi globali che interessano la nostra Alleanza regionale in un'epoca di vulnerabilità strutturale".

L'Italia, inoltre, "si impegna a contribuire ancora alla deterrenza e alla strategia di difesa dell'Alleanza nonché alle operazioni e missioni della Nato, e a contribuire alle nostre spese per la difesa nazionale, come ha sempre fatto".

La sfida della Cina

''La crescente influenza della Cina e le sue politiche internazionali possono rappresentare sfide che dobbiamo affrontare insieme come Alleanza'' si legge nel comunicato diffuso dal summit della Nato a Bruxelles, dove gli alleati affermano che ''ci rapporteremo con la Cina nell'ottica di difendere gli interessi di sicurezza dell'Alleanza'' perché ''la responsabilità più grande è difendere i nostri territori''.

''Le ambizioni dichiarate della Cina e il suo comportamento determinato rappresentano sfide all'ordine internazionale e ad ambiti importanti per la sicurezza dell'Alleanza. Temiamo che queste politiche coercitive siano in contrasto con i valori fondamentali sanciti dal Trattato di Washington'', prosegue il comunicato dove si esprime ''preoccupazione per la frequente mancanza di trasparenza e l'uso della disinformazione da parte della Cina''. E si chiede a Pechino di ''mantenere i suoi impegni internazionali e di agire in modo responsabile all'interno del sistema internazionale''.

Affermando che ''la Nato mantiene un dialogo costruttivo con la Cina dove questo è possibile'', il comunicato spiega che ''sulla base degli interessi'' dell'Alleanza si accolgono ''con favore le opportunità di impegno con la Cina in aree di rilevanza per l'Alleanza e su sfide comuni come il cambiamento climatico''. Convinti che ci sia ''valore nello scambio di informazioni sulle rispettive politiche e attività, per aumentare la consapevolezza e discutere potenziali disaccordi'', gli alleati della Nato ''esortano la Cina a impegnarsi in modo significativo nel dialogo, nel rafforzamento della fiducia e nelle misure di trasparenza riguardo alle sue capacità nucleari. La trasparenza e la comprensione reciproche andrebbero a vantaggio sia della Nato, sia della Cina''.

L'Unione Europea e l'Alleanza

Gli alleati Nato che non fanno parte dell'Ue non dovrebbero guardare con sospetto l'irrobustimento nella difesa dell'Unione, perché serve a "rafforzare" l'Alleanza atlantica. "Vorrei sottolineare - ha detto - l'importanza cruciale che l'Italia dedica al rafforzamento della cooperazione Nato-Ue. Stiamo costruendo un'Ue più forte anche nel campo della sicurezza e della difesa, nella ferma convinzione del positivo contributo basato sulla complementarietà che l'architrave europeo può fornire per rafforzare ulteriormente la Nato". "Vorrei sottolineare a tutti i nostri alleati non appartenenti all'Ue che questo è ciò che inequivocabilmente intendiamo per 'autonomia strategica dell'Ue'",

Nel mondo "le condizioni di sicurezza sono ancora in rapida evoluzione. Tuttavia, una cosa rimane la stessa: la centralità dell'Alleanza più potente e vincente della storia", la Nato. "La deterrenza e la posizione di difesa della Nato devono essere attuate attraverso un approccio di ampio spettro. Dovremmo guardare a tutte le direzioni strategiche, dalla regione indo-pacifica a un focus costante sull'instabilità della regione mediterranea".

Rapporti con gli Usa

Il summit della Nato a Bruxelles, dice il premier Draghi, "è la continuazione del G7 di ieri". "Fa parte del processo di riaffermazione e di ricostruzione delle alleanze fondamentali degli Usa, che erano state, come dire, indebolite dalla precedente amministrazione". "Pensate - nota Draghi - che la prima visita del presidente Joe Biden è in Europa e provate a ricordarvi dove fu la prima visita del presidente Trump". La prima visita da presidente di Donald Trump fu in Arabia Saudita, nel maggio 2017, prima tappa di un tour che lo portò tra l'altro a Roma e poi a Bruxelles dove, oltre che ad un vertice Nato, partecipò anche all'ultimo vertice Usa-Ue prima di quello che si terrà domani (nel 2018 ci fu un vertice Nato, ma nessun summit con l'Ue). "Siamo qui - continua - per la riaffermazione di queste alleanze, ma anche per la riaffermazione dell'importanza dell'Unione Europea in tutto ciò: un'Ue più forte significa una Nato più forte".

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