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Netflix minaccia la Georgia

29 maggio 2019 | 14.24
LETTURA: 3 minuti

Se la legge anti-aborto entrerà in vigore, la piattaforma di streaming potrebbe smettere di girare film e serie tv nello stato

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Netflix scende in campo contro la legge anti-aborto in Georgia e minaccia che, se la misura entrerà in vigore, potrebbe smettere di girare film e serie tv nello stato. Con una dichiarazione pubblicata da Variety Ted Sarandos, il Chief Content Officer della piattaforma di streaming, infatti, ha ricordato come Netflix abbia "molte donne che lavorano nelle produzioni in Georgia i cui diritti, insieme a quelli di milioni di altre, saranno gravemente limitati da questa legge".

"Per questo lavoreremo con l'Aclu e altri per contrastare questa legge nei tribunali - ha aggiunto Sarandos - dato che la legge non è ancora applicata, noi continueremo a girare nello stato, mentre sosteniamo i partner e gli artisti che hanno scelto di non farlo. Se dovesse mai entrare in vigore, noi ripenseremo il nostro intero investimento in Georgia".

Netflix diventa così il primo grande studio che si impegna ad agire contro la legge che intende vietare l'aborto da quando è possibile rilevare un'attività cardiaca dell'embrione, cosa avviene a partire dalla sesta settimana, quando spesso le donne non hanno ancora appurato la gravidanza. La legge dovrebbe sostituire quella attuale che permette l'interruzione di gravidanza fino alla 20esima settimana.

Da quando la legge è stata firmata all'inizio di maggio dal governatore Gop Brian Kemp, decine attori e società di produzioni indipendenti hanno già annunciato che non gireranno più nello stato che negli ultimi mesi è diventato una location preferita per film e serie tv. Ad animare il boicottaggio è l'attrice Alyssa Milano che è una dei protagonisti della serie Netflix 'Insatiable' che è girata in Georgia.

"Farò tutto il possibile per far spostare il maggior numero di produzioni possibile, compresa ‘Insatiable’ , fuori da questo stato che continua una politica oppressiva e dannosa" per le donne", ha dichiarato l'attrice. Anche Jason Bateman, che appare in due show girati in Georgia, 'Ozark' di Netflix e 'The Outsider' di Hbo, si è detto pronto a boicottare l'industria cinematografica dello stato che, grazie ad una politica di incentivi e sgravi, ora offre 92mila posti di lavoro.

Pensando all'impatto negativo che un boicottaggio in larga scala di Hollywood potrebbe avere sull'economia dello stato Stacey Abrams, la democratica che per un soffio non è diventata la prima governatrice afroamericana dello stato, nei giorni scorsi ha chiesto ad Hollywood di non lasciare la Georgia ma di usare "la sua energia per sostenere e finanziare" la lotta "per sconfiggere questi politici ed i loro orribili" leggi come quella sull'aborto.

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