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Ucraina, razzi su scuola a Zaporizhzhia. Bombardata centrale elettrica nel Dnipro

20 ottobre 2022 | 08.13
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A Kherson iniziati i trasferimenti civili in Russia

Ucraina, razzi su scuola a Zaporizhzhia. Bombardata centrale elettrica nel Dnipro

Proseguono gli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche ucraine. Le truppe di Mosca hanno bombardato nella notte il distretto di Kryvorizka, come ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipro Valentyn Reznichenko. "I russi - ha scritto su Telegram - hanno colpito un'impresa industriale e una centrale energetica". Secondo i dati preliminari, l'attaco non avrebbe causato vittime.

Secondo l'intelligence britannica, che basa la sua valutazione sull'ammissione fatta nei giorni scorsi dal generale Sergei Surovikin sulla "situazione difficile emersa" a Kherson, le autorità russe starebbero "prendendo seriamente in considerazione un importante ritiro delle loro forze dall'area a ovest del fiume Dnipro". "Una sfida fondamentale di qualsiasi operazione di ritiro russo sarebbe estrarre le truppe il loro equipaggiamento attraverso il fiume, largo un chilometro, in buon ordine - si legge nel consueto aggiornamento dei servizi britannici - Con tutti i ponti gravemente danneggiati, la Russia farebbe molto probabilmente affidamento su un ponte temporaneo su chiatte completato nei giorni scorsi vicino a Kherson e su unità militari su pontoni, che continuano a operare in diverse località".

Razzi russi hanno colpito una scuola nella regione di Zaporizhzhia, in Ucraina. Lo ha scritto su Telegram Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell'ufficio del presidente ucraino, precisando che "intorno alle 7,20 (ora locale), i russi hanno lanciato un attacco missilistico colpendo l'area di una scuola specializzata per bambini nel villaggio di Komyshuvakha. E' in corso di accertamento se ci sono state vittime".

Intanto i funzionari del governo filorusso della regione di Kherson hanno iniziato a trasferire civili in territorio russo, adducendo i timori di una controffensiva ucraina. Il governatore Vladimir Saldo, insediato da Mosca, ha parlato di piani per trasferire fino a 60.000 persone sulla riva sinistra del fiume Dnepr e in Russia nei prossimi sei giorni, a una ritmo di 10.000 persone al giorno.

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