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Von der Leyen a Kiev: "Vi aiuteremo". Zelensky: "Più sanzioni"

11 giugno 2022 | 11.32
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La presidente della Commissione Ue: "Entro la prossima settimana le raccomandazioni per l'adesione all'Ue". Il presidente ucraino: "Colpire le banche russe"

Von der Leyen a Kiev:

La Ue è pronta ad "aiutare l'Ucraina a rinascere dalle ceneri". Lo ha detto Ursula von der Leyen nella conferenza stampa a Kiev sottolineando che questo "deve essere un processo completamente gestito dagli ucraini ", ma offrendo "una lunga esperienza come gestire queste situazioni, in particolare come gestire investimenti e riforme".

"Abbiamo gli stessi obiettivi vogliamo incanalare gli investimenti ed ottenere investimenti in modo che miglioriamo la vita degli ucraini, ricostruiamo l'Ucraina, la rendiamo attraente per gli investitori", ha aggiunto la presidente della Commissione europea.

"E naturalmente sosteniamo l'Ucraina nel suo cammino verso l'Europa", ha ribadito ancora Von der Leyen sottolineando che per questo " è importante avere la combinazione di riforme ed investimenti". "LlUcraina era già sul binario giusto prima dell'orribile e atroce invasione russa", ha aggiunto, sottolineando che è "una solida, ben fondata" democrazia con "istituzioni robuste" ed "un'amministrazione ben funzionante" che sta reggendo l'urto della guerra.

La Commissione europea presenterà "entro la fine della prossima settimana le sue raccomandazioni" sulla richiesta di adesione alla Ue dell'Ucraina, ha annunciato von der Leyen sottolineando che alla commissione "si sta lavorando notte e giorno, senza sosta" per velocizzare il processo e che "le discussioni" di oggi a Kiev "permetterà di finalizzarlo".

La presidente ha riconosciuto tutto il lavoro fatto finora da Kiev per le riforme, ed ha sottolineato che "avete fatto molto per rafforzare lo stato di diritto, ma c'è ancora qualcosa da fare per mettere in pratica le riforme, per esempio per combattere la corruzione".

"Noi - ha assicurato quindi von der Leyen - condividiamo le lacrime con voi per la perdita di vite" provocata dalla guerra, ha scandito la presidente sottolineando di aver visto che nella capitale ucraina "la vita sta tornando, e questo è un buon segno".

Dal canto suo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato che questo è "indubbiamente un momento decisivo, non solo per l'Ucraina ma per tutta l'Unione europea: un momento in cui si decide quale sarà, e se ci sarà, il futuro dell'Europa unita. La Russia vuole spaccarla, indebolirla e siamo certi che l'Ucraina sia solo il primo passo di questa aggressione. Per questo la risposta positiva dell'Unione europea alla richiesta ucraina di candidarsi come membro può diventare una risposta affermativa all'esistenza di un futuro per il progetto comunitario".Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione della seconda visita dall'inizio della guerra di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea.

"Il popolo ucraino ha già dato un enorme contributo nella difesa della nostra comune libertà, dei nostri valori comuni - ha sottolineato Zelensky - migliaia di vite ucraine sono state sacrificate affinché nel nostro Paese e in tutta Europa si abbia la possibilità di vivere liberi. Davanti a una guerra così brutale, noi ucraini - ha scandito - abbiamo dimostrato che le nostre istituzioni statali rimangono stabili e che la nostra gente è completamente integrata nel contesto europeo. In tempi brevi abbiamo fornito le risposte al questionario, la cui prima parte mi è stata consegnata da lei personalmente a inizio aprile e di cui già la prossima settimana aspettiamo il resoconto della commissione europea in merito al rispetto da parte nostra dei criteri di Copenaghen in merito all'adesione alla Ue".

"Come emerso dai sondaggi, la maggior parte degli europei ritiene l'Ucraina parte della famiglia europea. Ora - ha incalzato Zelensky - di questa realtà attendiamo un riconoscimento a livello politico, sarò onesto, già per il 23, 24 giugno".

Per il presidente ucraino "la conclusione logica" cui dovrebbe arrivare la Commissione europea "dovrebbe essere il conferimento all'Ucraina dello status di paese candidato". "Noi in questo crediamo. Ovviamente ci rendiamo conto che sarebbe soltanto l'inizio di un percorso, ma tutti - ha sottolineato - hanno già constatato quanto valore dia il popolo ucraino alla libertà, quanto sia pronto a combattere per il proprio futuro e quanto farà tutto il necessario per l'integrazione del Paese nell'Unione europea. Il progetto europeo non può essere concluso senza di noi, che difendiamo il futuro per noi stessi ma anche per tutti i popoli dell'Europa" ha insistito.

Non solo. Zelensky ha chiesto anche nuove sanzioni. "Sono grato all'Unione europea per la politica di sanzioni contro la Federazione russa, aiuta molto la nostra lotta. Sei pacchetti di sanzioni sono diventati un importante strumento di pressione sulla Russia, ma la guerra, purtroppo, continua e quindi serve il settimo pacchetto di sanzioni". E deve essere ancora più forte".

"Le sanzioni devono investire tutti i funzionari russi, tutti i giudici russi che lavorano per la guerra, per le repressioni - ha detto - L'Ue deve bloccare completamente l'attività di tutte le banche russe senza eccezioni, a partire da Gazprombank, uno dei portafogli principali per pagare la politica antieuropea della federazione russa".

E ancora: "Servono sanzioni contro tutte le aziende russe che in uno o altro modo aiutano lo Stato russo sia per quanto riguarda l'ambito militare sia per quanto riguarda l'oppresione della democrazia, della libertà di parola - continua Zelensky - E l'Ue, per il proprio bene, deve lavorare più velocemente per quanto riguarda la rinuncia completa ai mezzi energetici russi. Questa è una questione fondamentale per la sicurezza di tutti, sia per l'Ucraina che per ogni paese europeo".

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