La sparatoria al concorso di caricature su Maometto in Texas porta subito alla mente la strage avvenuta quattro mesi fa nella sede della rivista francese Charlie Hebdo. Il 7 gennaio i fratelli Said e Cherif Kouachi avevano fatto irruzione nell'edificio aprendo il fuoco e uccidendo 12 persone
La sparatoria al concorso di vignette su Maometto a Garland, in Texas, porta subito alla mente la strage avvenuta quattro mesi fa a Parigi nella sede della rivista francese Charlie Hebdo. Il 7 gennaio i fratelli Said e Cherif Kouachi avevano fatto irruzione nella sede del giornale, aprendo il fuoco e uccidendo 12 persone, tra cui il direttore Stephane Charbonnier, detto Charb, e diversi collaboratori storici del periodico (Cabu, Tignous, Georges Wolinski, Honore).
Gli attentatori avevano voluto 'punirli' per la pubblicazione delle vignette satiriche su Maometto, considerate offensive. I fratelli di origine algerina avevano poi concluso la loro folle impresa dopo avere portato il terrore nel paesino di Dammartin en Goele, nella Seine-et-Marne. Erano rimasti uccisi durante l'incursione delle forze speciali nella tipografia dove si erano asserragliati. Ma il caso francese e quello americano non sono gli unici di quest'anno in cui sono stati presi di mira dei vignettisti.
Lo scorso 14 febbraio, a Copenaghen, l'estremista islamico Omar el-Hussein ha aperto il fuoco all'esterno del caffè Krudttoenden - dove si teneva un convegno su blasfemia, Islam e libertà di espressione - uccidendo il documentarista Finn Norgaard. Al convegno partecipavano l'ambasciatore di Francia in Danimarca e il vignettista Lars Vilks, che nel 2007 ritrasse Maometto con il corpo di un cane. Alcune ore dopo, el-Hussein aveva aperto il fuoco anche davanti alla Sinagoga della città, provocando la morte di una seconda persona, una guardia di sicurezza. Il terrorista era stato poi ucciso dalla polizia.