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Ue: Ang, dopo servizio volontario più chance lavoro per giovani

24 febbraio 2015 | 14.58
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Competenze e abilità per 81,36% partecipanti a esperienze mobilità.

Giacomo D'Arrigo direttore generale Ang
Giacomo D'Arrigo direttore generale Ang

"I giovani che partecipano a esperienze di volontariato europee hanno più opportunità nel mercato del lavoro. Per questo la crescita dell'Italia passa anche dal volontariato europeo". Lo dice a Labitalia Giacomo D'Arrigo, direttore generale dell'Agenzia nazionale per i giovani (Ang), in occasione del confronto tra l'Agenzia con oltre 80 enti accreditati nel campo del Servizio volontario europeo (Sve), in corso a Roma e finalizzato a supportarli nella presentazione di proposte progettuali all’Agenzia e nella realizzazione di progetti di servizio volontario di qualità.

"Da un'indagine condotta dall'Agenzia nazionale, tra i giovani, tra i 18 e i 25 anni, beneficiari del programma 'Gioventù in Azione' -ricorda- emerge che l’81,36% dei giovani che ha partecipato al Servizio volontario europeo, o altre esperienze di mobilità, ha acquisito competenze e abilità che si sono rivelate utili in ambito lavorativo".

"Il 69% dei 500 ragazzi intervistati -sottolinea D'Arrigo- ha dichiarato che l’esperienza ha contribuito ad aumentare le possibilità occupazionali. Questo dimostra che non stiamo parlando solo di un programma europeo che si limita a stanziare fondi".

"Il Servizio volontario europeo -sottolinea- non rappresenta solo una spesa, ma anche una buona spesa. Ha un valore doppio: da una parte, promuove l'occupabilità dei giovani e, dall'altra, contribuisce alla formazione di competenze. E non è poco visto il particolare periodo di crisi che stiamo attraversando".

"A livello istituzionale -continua D'Arrigo - non manca certo il supporto: lo stesso sottosegretario al Lavoro Bobba ci ha chiesto di fare un progetto di implementazione e di sviluppo del Sev. Il Servizio volontario europeo, gestito in Italia esclusivamente dall’Agenzia nazionale per i giovani, risulta essere importante volano-ricorda- per i giovani per accedere al mercato del lavoro".

"Per questo motivo -afferma il direttore generale dell'Agenzia nazionale per i giovani- è necessario per l’Associazione fare in modo che sempre più associazioni di volontariato aderiscano al programma Erasmus+, il programma dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport 2014-2020, e creino occasioni di mobilità dei giovani italiani nel resto d’Europa".

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