La richiesta del segretario generale del sindacato di categoria, che contro l'evasione fiscale indica un potenziamento delle strutture (video).
"Più benessere organizzativo, meno arroganza dirigenziale, più relazioni sindacali, meno applicazione legge Brunetta, massima partecipazione del personale al cambio di rotta, totale coinvolgimento delle organizzazioni ai diversi livelli, più salario tabellare ed accessorio per tutti". Così Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal Salfi, riassume, in un editoriale, le richieste dei lavoratori delle agenzie fiscali.
Callipo, sottolineando che le agenzie fiscali sono "dei lavoratori e non della dirigenza o del governo di turno", chiede "più coinvolgimento nelle valutazioni utili per i percorsi di carriera e meno controlli invasivi e offensivi per la dignità del personale, ripristino del prestigio e dell’immagine del ruolo pubblico esercitato dalle risorse umane e infine massima determinazione nell’ottenere, in sede legislativa e governativa, per il personale, adeguate, nuove e ulteriori risorse finanziarie, da gestire con piena autonomia in sede agenziale, nel rispetto dei principi statutari e regolamentari fondanti il sistema medesimo".
Per Callipo, "è francamente intollerabile registrare la richiesta, ancora oggi, al personale, dopo anni di sacrifici di fare un ennesimo 'atto di fede', laddove all’orizzonte esistono solo ulteriori obiettivi produttivi e finanziari, eccessivamente sfidanti 'alle condizioni date' e, comunque, in violazione e di noti principi costituzionali e di elementari rapporti in tema di prestazioni lavorative, specie se di alta qualità e rilevanza economico sociale, come nel nostro caso".
"Non verremo meno ai nostri doveri, ma verso il Paese -conclude Callipo- e non certo verso la dirigenza o il governo di turno, ma non dimentichiamo i nostri diritti che rivendichiamo con ogni mezzo".
