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Lavoro: Damiano, no delega in bianco, Poletti porti dl attuativi al Parlamento

20 novembre 2014 | 14.37
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"Il ministro Poletti porti i decreti attuativi al Parlamento", chiede il presidente della Commissione Lavoro della Camera.

Cesare Damiano
Cesare Damiano

Poletti faccia conoscere per tempo al Parlamento il testo dei decreti attuativi. Il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano, dice a chiare lettere, nel corso di una conferenza stampa convocata a Montecitorio per illustrare le modifiche apportate alla Delega Lavoro rispetto al testo approvato al Senato, che non è disposto a "firmare deleghe in bianco".

"Spero che il ministro del Lavoro Poletti -ha affermato Damiano- sia in grado di mantenere la promessa e che, all'interno della Legge di Stabilità, vi sia l'aumento della dotazione delle risorse per gli ammortizzatori sociali. Si è parlato di 500 mln aggiuntivi, rispetto alle risorse già stanziate. Inoltre, sui decreti attuativi, chiedo che Poletti faccia conoscere per tempo al Parlamento il testo. Vogliamo essere messi in condizione di fare una discussione preventiva. Noi non siamo dei passacarte, siamo dei parlamentari autonomi, competenti e pronti al confronto. Lo abbiamo fatto nella delega, lo vogliamo fare con i decreti attuativi. Sia chiaro, non daremo deleghe in bianco a nessuno".

Damiano, insieme ai deputati Pd Maria Luisa Gnecchi e Andrea Martella, ha fatto un bilancio del lavoro fatto dalla commissione. "Abbiamo votato 37 emendamenti che correggono il testo arrivato dal Senato. Quindi chi dice che abbiamo cambiato solo le virgole, mente. Siamo molto soddisfatti, perché abbiamo migliorato la delega. Di questi 37 emendamenti, ben 19 sono del Pd". Con Il governo e il Pd c'è stata una collaborazione proficua che "ci ha consentito i cambiamenti che abbiamo apportato alla delega, compresa la formula dell'articolo 18 che è quella approvata dalla direzione del Pd".

Sull'articolo 18, ha poi fatto notare Damiano illustrando le correzioni più rilevanti, "il testo è stato inserito nella delega - prima non c'era - perché il Ncd lo impediva. Abbiamo fatto una battaglia per tutelare anche i licenziamenti discriminatori e un'altro miglioramento importante è stato fatto sulle norme riguardanti le aziende che cessano l'attività e che, di conseguenza, portano alla cessazione della Cig".

"Noi, invece, abbiamo detto che si deve trattare di una 'cessazione definitiva' garantendo, negli altri casi in cui le aziende sono in grado di riprendere l'attività, di poter utilizzare nuovamente la cassa integrazione". Si tratta di un "'ponte' che tutela l'occupazione in vista della ripresa dell'attività. C'è poi la questione delle dimissioni in bianco sulla quale le parlamentari del Pd hanno fatto un'importante battaglia, che si era arenata al Senato a causa dell'opposizione del Ncd. E' stato quindi inserito un dispositivo che prevede l'autentica manifestazione di volontà della lavoratrice alle dimissioni".

"Un altro punto conquistato sui controlli a distanza che il Ncd voleva abolire e che noi abbiamo riconquistato, circoscrivendolo solo agli impianti e agli strumenti e non sui lavoratori. Non si tratta di una cosa secondaria. Infine abbiamo previsto un emendamento sull'adeguato sostegno alle cure parentali non alla genitorialità. Si tratta di un cambiamenti di non poco conto, inserendo tra l'altro la possibilità di congedi parentali per le donne oggetto di violenza famigliare. Una norma di grande civiltà".

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