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L.stabilità: Poletti, concentrata su lavoro e lotta a povertà

16 ottobre 2015 | 18.39
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I commenti di Cna Professioni sul lavoro autonomo e della Confsal Unsa e Confsal Vvf per il pubblico impiego e i vigili del fuoco (video)

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti

"La legge di stabilità si è concentrata sul lavoro e la lotta alla povertà". E' il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a definire così la manovra economica per il prossimo triennio, approvata dal Consiglio dei Ministri. "Un paese che vuole tornare a crescere ha bisogno di un orizzonte in cui valorizzare i propri asset ed il lavoro è il principale", prosegue nel corso della conferenza stampa di presentazione dei capitoli sul lavoro e Welfare contenuti nella legge di stabilità ricordando anche come negli ultimi 12 mesi siano stati creati 300 mila posti di lavoro in più. "Senza decontribuzione e Jobs act avremmo avuto gli stessi risultati? La storia dice di no", aggiunge ribadendo come dovrà essere questo "l'anno della svolta per la ricchezza prodotto e l'occupazione ". Per questo la parola d'ordine del governo è "accelerare la crescita": per cercare di "ampliare l'area di persone che producono ricchezza" e invertire la tendenza che vuole il tasso dell'occupazione italiana crescere, anche nei momenti migliori, sempre molto sotto la media Ue".

"Sarà poi portato -annuncia- dagli attuali 250 a 400 milioni il fondo per la non autosufficienza. La legge di stabilità -spiega- si è concentrata sul lavoro e la lotta alla povertà. Un paese che vuole tornare a crescere ha bisogno di un orizzonte in cui valorizzare i propri asset ed il lavoro è il principale". "Senza decontribuzione e Jobs act avremmo avuto gli stessi risultati? La storia dice di no", aggiunge ribadendo come dovrà essere questo "l'anno della svolta per la ricchezza prodotto e l'occupazione ". Per questo la parola d'ordine del governo è "accelerare la crescita": per cercare, conclude il ministro, di "ampliare l'area di persone che producono ricchezza" e invertire la tendenza che vuole il tasso dell'occupazione italiana crescere, anche nei momenti migliori, sempre molto sotto la media Ue.

"La proroga accordata -ricorda- all'Opzione Donna fino al 2016 dalla legge di Stabilità prevederà anche l'inserimento di una clausola di salvaguardia. Il costo previsto per mandare in pensione le donne con 35 anni di contributi e 57 anni di età, maturati entro il 2015, e con un calcolo dell'assegno interamente contributivo, è pari a 2 miliardi di euro fino al 2021 ma se nel 2016 non matureranno coperture sufficienti a garantire l'impegno di spesa il governo ha previsto la possibilità di allungare per il 2017 e il 2018 la perequazione delle pensioni normata dal governo Letta".

"Scenderà al 40% fino ad un tetto di 3.250 euro per due anni -continua il ministro- la decontribuzione di cui possono beneficiare le aziende che assumono a tempo indeterminato ma il governo non esclude di lavorare ad un 'nuovo' scalino dal 2017 per ridurre ulteriormente lo sconto fiscale per le imprese. Per quel che riguarda la produttività, invece, la legge di stabilità conferma la manovra sui salari frutto di contrattazioni di secondo livello per i quali è previsto uno sconto fiscale del 10% ed un tetto di reddito, per accedere al beneficio, pari a non più di 50 mila euro. Il costo per lo Stato si aggira sui 500 milioni di euro".

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