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Pensioni: Cida, esternazioni Boeri creano solo ansia nel Paese

02 novembre 2015 | 14.21
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Tito Boeri
Tito Boeri

"Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, sembra abbia una fissazione: quella di fare il suggeritore delle politiche previdenziali al governo. Ma è un ruolo improprio e il tema delle pensioni è diventato ormai un tormentone. E le esternazioni di Boeri per ora creano solo ansia nel Paese". Così Giorgio Ambrogioni, presidente della Cida, confederazione che rappresenta i manager italiani, parla con Labitalia delle dichiarazioni del presidente dell'Istituto di previdenza, che è tornato a chiedere il taglio sino al 12% sulle pensioni che vanno oltre la soglia degli 80 mila euro.

"Si dice che bisogna rilanciare i consumi -ricorda Ambrogioni- ma nei confronti dei pensionati si fa esattamente il contrario. C'è un vero e proprio accanimento verso le pensioni medio-alte e ci si dimentica che, in virtù dei vari blocchi della perequazione (con questa legge di stabilità siamo al sesto intervento punitivo dal 1998), e dei vari contributi di solidarietà, gli assegni medio-alti hanno perso dal 15 al 20% del loro valore. E si tratta di una perdita irrecuperabile".

Insomma, dice senza mezzi termini Ambrogioni, "le pensioni medio-alte hanno già dato". "In più -aggiunge- c'è da considerare che queste pensioni sono falcidiate dal fisco. Basti dire che la platea che noi rappresentiamo è lo 0,7% dei contribuenti che alimenta però ben il 14% del gettito Irperf. E non perché siamo 'ricchi', ma perchè c'è tanta gente che le tasse non le paga proprio".

Ambrogioni critica il fatto che "poco si fa per la riduzione della spesa pubblica, aspetto su cui anche l'ultima legge di stabilità è molto timida", mentre anche "l'evasione fiscale è a livelli stratosferici". "L'unica cosa che si fa -sottolinea- è attingere al bancomat delle pensioni, mentre gli interventi per la flessibilità, sul part time, sugli esodati e sull'opzione donna andrebbero finanziati con la spending review e l'ottimizzazione delle risorse".

Ambrogioni snocciola dati a conferma delle storture insite nel sistema previdenziale e fiscale. "Su 23 milioni di pensioni -dice- 11 milioni non sono coperte da contributi, così come l'11% dei contribuenti italiani alimenta da solo il 51% del gettito complessivo. E se parliamo di Iva, dobbiamo ricordarci che un terzo del gettito Iva è evaso, e parliamo di 40 miliardi di euro coi quali si potrebbe finanziare ben altro che gli esodati".

"Invece si aumenta la soglia del contante a 3.000 euro. Una cosa che ci ha lasciato molto perplessi e che non aiuta la lotta all'evasione", conclude il presidente della Cida.

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