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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

22 dicembre 2015 | 10.10
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Io non voglio rimanere a guardare. Non posso assistere alla disaffezione, alla delusione crescente dei cittadini nei confronti dell’Europa, un’Europa che sentono fonte delle loro sofferenze e dei loro sacrifici, così come ritengo doveroso fare tutto il possibile per arginare l’avanzata delle forze che vogliono disgregare il progetto europeo". Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldrini, intervistata da 'La Repubblica', a Vienna per la firma della dichiarazione che chiede "più slancio verso l’integrazione europea".

"L’Europa così com’è -aggiunge- non fa innamorare nessuno... E’ incapace di rispondere alle grandi sfide globali. Ci vuole un colpo di scena che cambi la prospettiva". Per la terza carica dello Stato la soluzione può essere il "reddito di dignità europeo", "una misura concreta" per i più indigenti e che "possa cambiare la percezione dell’Europa che verrebbe considerata finalmente un’istituzione attenta ai bisogni delle persone".

Le risorse? "Verrebbero direttamente dal bilancio dell’Unione attraverso l’introduzione di imposte", e Boldrini pensa alla "carbon tax europea", "alla tassa sulle transazioni finanziarie internazionali", ma esiste "una seconda via, forse più realistica a breve e medio termine: istituire il reddito minimo nei Paesi dell’Eurozona. E’ il momento giusto, si sta ridefinendo il profilo dell’Unione economica, si discute di un ministro europeo del Tesoro. Al pilastro di una politica monetaria unificata farebbe da contrappeso il 'pilastro sociale', l’altra gamba dell’Eurozona, senza -avverte la presidente della Camera- la quale non è pensabile procedere verso ulteriori condivisioni di sovranità tra gli Stati".

"E dire che l’80% del patrimonio edilizio italiano va a male e anzi ha pochi anni di vita. Un dato che pone dei problemi di sicurezza e di salute non indifferenti, e che sollecita appunto una rigenerazione, anche radicale". Così, intervistato da 'L'Unità', il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Leopoldo Freyrie.

Per Freyrie "gli impianti collassano, i rivestimenti delle facciate si staccano e consumano così tanta energia che quella sprecata vale tre volte la Tasi pagata, ci sono cioè famiglie che si trovano a spendere 2 mila euro l’anno invece di 500; inoltre non rispettano le norme antisismiche".

"L'Europa dovrebbe considerare davvero strategica la sua raffinazione. Con norme coerenti e praticabili sia sul fronte normativo e fiscale sia su quello di una equilibrata politica ambientale". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', il presidente dell'Unione petrolifera, Claudio Spinaci.

Per Spinaci "nonostante tutto i consumatori, al di là di ciò che dicono le associazioni che li rappresentano, oggi al netto delle tasse pagano i carburanti a prezzi allineati con quelli dei paesi più virtuosi. Ma solo grazie al fatto che le imprese del settore stanno tagliando pericolosamente i loro margini".

"La differenza è che oggi abbiamo un piano per poter parlare con le banche delle prospettive aziendali. E abbiamo una nuova delega ad aumentare il capitale, eliminando la tensione sulla scadenza di fine anno
". Così, intervistata dal 'Sole 24 ore', la nuova ad di Rcs, Laura Cioli.

"Il mercato -continua- temeva che l'aumento di capitale fosse imminente e fosse fatto per rimborsare le banche. Ma non era questo l’interesse aziendale. Ora, se eserciteremo la delega, lo faremo -conclude Cioli- per eventuali iniziative di sviluppo legate al piano e non per altro".

"Il lavoro ha bisogno della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro. Per capire meglio le dinamiche occupazionali. Ma anche e soprattutto per rendere più fluida l’applicazione di norme complesse che devono fare i conti con più soggetti istituzionali". Così il presidente della Fondazione dei professionisti, Rosario De Luca, con 'Italia Oggi', sintetizza l’anno che sta per concludersi e che ha visto l’ingresso nel nostro ordinamento del Jobs act con il suo contratto a tutele crescenti e, più in generale, di un nuovo corpo normativo articolato e complesso.

"Ricordiamo, intanto -continua De Luca- che il Jobs act è una legge delega che ha previsto diversi decreti delegati attuativi che a loro volta hanno avuto la necessità di essere analizzati e in certi passaggi chiariti. Fondazione Studi, con i suoi esperti, si è occupata di questo imponente lavoro emanando nel corso dell’anno oltre 25 circolari e altrettanti approfondimenti. I consulenti del lavoro -conclude- sono i primi che applicano le riforme e per primi ne comprendono le potenzialità e anche i limiti".

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