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Vino: si accendono riflettori su Barolo 2011 e Barbaresco 2012

29 maggio 2015 | 10.01
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A Roma torna il 'Barolo&Barbaresco festival'

Vino: si accendono riflettori su Barolo 2011 e Barbaresco 2012

Si accendono i riflettori su Barolo 2011 e Barbaresco 2012. Anche quest'anno, dopo le passate edizioni di Dogliani Docg, Roero e Roero Arneis Docg, il Marriott Grand Hotel Flora di Roma è tornato ad ospitare il Barolo&Barbaresco Festival, con l’ingresso in società di due gioielli di Langa: il Barolo 2011 e il Barbaresco 2012.

L’iniziativa, che ha visto protagoniste 109 aziende produttrici (70 per il Barolo e 39 per il Barbaresco), con altrettante etichette, è stata presentata dalla Camera di commercio di Cuneo, grazie alla sua azienda speciale Ceam (Centro Estero Alpi del Mare), in collaborazione con i produttori del Barolo e del Barbaresco, le enoteche omonime, la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, l’Associazione romana Sommelier, l’Arte dei Vinattieri, Confcommercio-Imprese per l'Italia e Unioncamere.

“Ritornano, con grande attesa, in terra capitolina - ha affermato nel corso dell'appuntamento romano il presidente della Camera di commercio di Cuneo e di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - le eccellenze di Langa a Denominazione di origine controllata e garantita: Barolo 2011 e Barbaresco 2012. Motivo di orgoglio e prestigio, oltre all'alto livello qualitativo dei vini presentati, è il fatto che Cuneo si attesti al primo posto tra le province italiane per percentuale di vigneti iscritti agli albi e maggior numero di vini docg. Nel 2014, la produzione complessiva ha raggiunto la significativa soglia di 120 milioni di bottiglie”.

Il Barolo 2011, nell'area di produzione compresa nei Comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d'Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d'Alba, Novello, Roddi, Serralunga d'Alba e Verduno, ha assicurato oltre 13 milioni di bottiglie, commercializzate da 321 aziende, su una superficie vitata che si attesta sui 1.900 ettari. Il Barbaresco 2012, prodotto su una superficie vitata di oltre 700 ettari, nei Comuni di Alba, Barbaresco, Neive e Treiso, nella vendemmia 2011, ha invece assicurato 4 milioni e 300.000 bottiglie, commercializzate da 185 aziende.

Per entrambi i vini la percentuale di export raggiunge livelli eccezionali (tra il 70 e l'80% per il Barolo e tra il 65 e il 70% per il Barbaresco) ed è caratterizzata da un forte trend di crescita. La presentazione delle due prestigiose annate è stata curata da Marco Rissone, docente universitario di enologia e maestro assaggiatore tecnico Onav.

“Le annate 2011 e 2012 - ha commentato Rissone - offrono valori medi di piovosità, con temperature assai simili e potrebbero essere giudicate superficialmente 'annate medie'; viceversa, a un'attenta analisi, si evince che presentano caratteristiche proprie che le distinguono in modo netto. Le differenti distribuzioni dei fenomeni climatici creano considerevoli differenze nel processo di crescita delle colture. L’annata 2011, per i vitigni a maturazione tardiva come i Nebbioli, è da manuale: inverno freddo, primavera piovosa, estate asciutta e ventilata, autunno caldo senza precipitazioni, ideale per la perfetta maturazione delle uve idonee a produrre un grande vino. L’annata 2012 è stata l’ultima con estati calde; l’inverno ha fatto registrare temperature sotto lo zero da record, con una primavera molto piovosa”.

Il Barolo 2011, si sottolinea, è ricco di ampie emozioni sensoriali dove i sentori fruttati che ricordano i ramasin (susine) maturi evolvono in delicate note floreali di viola. Colpiscono la brillantezza e l'intensità di colore, con nuance rubino. L'aspetto gustativo denota un vino vigoroso, di corpo che appaga anche l'assaggiatore più esigente.

"Quest'anno - ha affermato il presidente dell'enoteca di Barolo, Federico Scarzello - sarà interessante degustare i diversi vini perché si tratta di un'annata di straordinaria eleganza. Vini meno muscolosi ma estremamente espressivi, frutto di un'estate calda che ha favorito una perfetta maturazione. L'appuntamento romano non delude gli appassionati che, ogni anno, guardano con curiosità al frutto delle nostre colline".

"Quest'anno - ha aggiunto - c'è un motivo in più per apprezzare il Barolo: dallo scorso giugno i nostri vigneti sono il cinquantesimo sito italiano iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità Unesco. Questo è un riconoscimento al lavoro di generazioni di viticoltori che hanno fatto dell'eccellenza una regola".

A sua volta, si spiega, il Barbaresco 2012 è un vino brillante con buona tonalità di colore ancora rubino, indice di giovinezza, in grado di regalare ricche emozioni dai sentori fruttati; un'annata elegante, di grande fragranza con tannini setosi e di facile beva.

“L’Enoteca regionale del Barbaresco - ha commentato la presidente, Laura Giordano - rappresenta 125 produttori. La quasi totalità delle aziende fa riferimento a noi per la promozione di questo grandissimo vino e del suo territorio, di recente riconosciuto patrimonio Unesco. Anche quest’anno, a Roma, grazie alla Camera di commercio di Cuneo, abbiamo il privilegio di presentare la nuova annata del Barbaresco Docg: il 2012. L’andamento climatico della stagione è stato particolarmente favorevole per determinare la qualità del vino e pertanto le uve sono sane: garanzia di vini equilibrati e ben strutturati. Il Barbaresco 2012 è un vino gradevole nell’immediato, ma idoneo all’invecchiamento”.

I vini degustati, Barolo 2011 e Barbaresco 2012, sono stati abbinati alle specialità e ai prodotti del territorio cuneese, abilmente preparati dai docenti dell’Istituto alberghiero di Mondovì e Dronero.

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