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Tabacco: Masiello (Coldiretti), accordo con Philip Morris esempio per filiera

A Caserta la multinazionale ha organizzato un incontro, introdotto dall'ad e presidente Sidoli e dal senior manager leaf Trippella, con la partecipazione del presidente della Regione Campania De Luca e del presidente della Coldiretti Moncalvo, e sono stati diffusi i dati sulla contraffazione nel tabacco

Tabacco: Masiello (Coldiretti), accordo con Philip Morris esempio per filiera
15 dicembre 2015 | 14.27
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“Una nuova vita per la tabacchicoltura in Campania, un esempio importante di filiera corta da estendere anche alle eccellenze agroalimentari della nostra regione”. Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale Coldiretti, commenta così la firma tra Philip Morris e Coldiretti per un accordo fino al 2020 che vale 500 milioni di euro nei cinque anni.

L’accordo nazionale interessa le varietà Virginia e Burley. La prima manifattura internazionale si è impegnata ad acquistare 21.000 tonnellate all'anno: le 10.000 di Virginia riguardano Umbria, Veneto e Toscana, le 11.000 di Burley, invece, arriveranno tutte dalla Campania, prevalentemente dalle province di Benevento e Caserta, ma anche da Salerno e Avellino. L’accordo prevede anche specifiche azioni per la tutela ambientale (in particolare per la riduzione di CO2) e per una maggiore tutela dei lavoratori. Sono interessate agli acquisti 900 aziende campane iscritte a Coldiretti. In Campania, si produce il 30% della produzione totale di tabacco del Paese.

L'accordo è stato siglato da Eugenio Sidoli, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, e Roberto Moncalvo, presidente nazionale di Coldiretti. “L'impegno -spiega Masiello- mette fine a una filiera frammentata e lunga, passando a una più corta e più semplice, in grado di mettere in relazione direttamente gli agricoltori con l'azienda di trasformazione. Il settore tabacchicolo conta in Italia 50.000 addetti e ritorna al futuro guardando a una maggiore sostenibilità economica per le imprese agricole. Inoltre -sottolinea- nello sforzo fatto da Philip Morris e Coldiretti c'è un impegno forte per il rispetto dei diritti dei dipendenti, mettendo al bando fenomeni come caporalato e lavoro minorile".

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