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Moda: Capucci, 'la mia prima volta a teatro per la danza'

17 dicembre 2019 | 20.36
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Moda: Capucci, 'la mia prima volta a teatro per la danza'

Lo ha confessato lui stesso: "Sarà la mia prima volta a teatro con la danza Un sogno che è diventato realtà. Avevo disegnato alcuni bozzetti per una rivista musicale che doveva debuttare a Buenos Aires. Era il lontano 1948, avevo 18 anni. Ma il progetto non andò in porto". E' quanto ha dichiarato Roberto Capucci (classe 1930), un'icona della moda che Christian Dior definì "il migliore creatore italiano". Sarà lui a vestire due delle 'Etoiles' del gala promosso e diretto da Daniele Cipriani in cartellone all'Auditorium Parco della Musica, il 24, 25 e 26 gennaio.

Un primo costume verrà indossato per un rovente 'Zapateado' dallo spagnolo Sergio Bernal, 'bailador' carismatico del Balletto nazionale spagnolo. Il secondo cingerà il danzatore coreano Young Gyu Choi del Balletto nazionale olandese che si esibirà del ruolo dell''Idolo d'Oro', uno squisito cammeo di gusto esotico e di gran virtuosismo.

Ha continuato ancora nel suo racconto Roberto Capucci: "A parte l'esperienza con il teatro San Carlo di Napoli con 'Capriccio' di Richard Strauss e le collaborazioni con la mia cara amica, il soprano Raina Kabaivanska, che più che altro erano riproduzioni delle mie creazioni per l'alta moda, non ho mai creato per la scena. Ma il costume teatrale -ha proseguito- è sempre rimasto nel mio cuore ed infatti, nel tempo libero, da qualche anno è cominciato a creare bozzetti per la scena. Ho cominciato, persino, ad esporre i disegni e ho partecipato ad alcune mostre. Dalla 'sovrana eleganza' al castello della principessa Odescalchi fino alle due ultime due esposizioni, 'Capucci dionisiaco. Disegni per il teatro' al Palazzo Pitti di Firenze e 'Spettacolo onirico. Disegni per il teatro' a Palazzo Scarpetta di Napoli".

Un successo di critica e di pubblico che ha spinto il celebre couturier a continuare su questa strada. Ed ha confessato ancora: "Tutti i giorni disegno. Per me è una forma di religione, uno sfogo, un bisogno profondo. E' come quando uno ha sete e deve bere. E' la stessa cosa. Io ho voglia di disegnare, di buttare giù schizzi, idee".

E sulla partnership artistica con Sergio Bernal ha ancora aggiunto il celebre maestro: "Questo danzatore spagnolo è bravissimo, è un genio, il vestito che ho creato per il suo assolo fa parte di lui. E lui fa parte del mio atto creativo. E' uno scambio reciproco. Devo ringraziare Daniele Cipriani, che mi ha dato questa opportunità. Il tempo non è passato invano e ci sono altri progetti in futuro".

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