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Iceberg rilegge heritage tra stampe snake e citazioni safari

20 settembre 2023 | 13.17
LETTURA: 3 minuti

Il marchio di Gilmar, disegnato da James Long, apre la fashion week milanese con uno show che cita l'archivio e guarda al futuro

Tre uscite della spring-summer 2024 disegnata da James Long per Iceberg
Tre uscite della spring-summer 2024 disegnata da James Long per Iceberg

Reinventarsi restando fedeli a sé stessi. E' questo lo spirito della collezione di Iceberg, che per la prossima primavera-estate sceglie la stampa di serpente come fil rouge della collezione, celebrando al tempo stesso l'heritage contemporaneo del brand. In vista del suo 50esimo anniversario, che si celebrerà l'anno prossimo, l'etichetta del gruppo Gilmar apre il calendario della settimana della moda milanese con uno show che gioca con volumi e contrasti, enfatizzando il concetto di rinnovamento. "Questo è il vero spirito di Iceberg oggi: divertente, assoluto, sicuro di sé, forte - afferma il direttore creativo James Long -. La pelle di serpente è il simbolo di una vita in costante trasformazione. Una vita da vivere al massimo senza mai fermarsi, guardando sempre avanti. I capi sono pensati per essere indossati divertendosi e per ballare fino all'alba".

In pedana le silhouette si rimpiccioliscono, i costumi da bagno mostrano più pelle e i biker conferiscono un'attitudine ad alto numero di ottani. La jumpsuit si porta slacciata con bikini a vista, le pettorine per lui si indossano sulla camicia rigorosamente abbottonata. E ancora il pitone stampato è all over, zip e cerniere si arrampicano su pantaloni da smoking, gonne e camicie, la gonna è anche per l'uomo e il trench ha elementi biker. Non manca lo stile urban, declinato su gonne cargo a tre tasche kaki o in cotone bianco lunghe fino al pavimento, gilet funzionali monocromatici, giacche safari stile sahariana, camicie verdi a maniche corte trattenute da spalline e tute da lavoro con zip sulle spalle e sulle gambe, che sottolineano il fil rouge della rinascita. Ai piedi gli stivali in pelle effetto pitone hanno un tacco a forma di 'I' e cerniere. L'envelope bag è invece d'archivio ed è stata rivisitata con volumi più moderni.

"James ha lavorato avendo come sempre un occhio di riguardo all’archivio - dice a margine della sfilata Paolo Gerani, ad del gruppo Gilmar - e oggi ancora di più, perché siamo vicini al 50esimo anniversario del brand, nato nel 1974. Nella collezione c’è un mix tra ricerca d’archivio e una rielaborazione della storia con la contemporaneità di oggi". Iceberg è tornato a sfilare dalla scorsa stagione a La Pelota, storico spazio milanese a due passi da Corso Garibaldi, di proprietà del gruppo Gilmar e oggi è più forte che mai. “Durante il Covid abbiamo deciso di fare un passo indietro perché il momento era complesso - ammette Gerani - e poi abbiamo ripreso a sfilare perché è sempre il modo migliore per presentare il lavoro del designer: la sfilata è come il concerto per un artista musicale".

Del resto James Long, da oltre 5 anni direttore creativo, non sembra sbagliare una nota. "Sfilare qui sempre emozionante - dice Gerani -. Gilmar è tra le aziende che ha lanciato più designer al mondo: Marc Jacobs, prima che andasse da Louis Vuitton, Kim Jones prima che diventasse quello che è, Giambattista Valli, Dean e Dan Caten, Tomas Maier. Gilmar oggi ha questa grande capacità di manifatturiera anche grazie al fatto che abbiamo collaborato con tanti tenori della moda che ci hanno insegnato ad alzare l’asticella della qualità". (di Federica Mochi)

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