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K-Way a tutto colore

Geometrie inedite colorano la linea più avanguardista del brand di BasicNet per il prossimo autunno-inverno, con un'attenzione speciale per l'antipioggia che lo ha reso celebre

Tre look della collezione K-Way fw 2024/2025
Tre look della collezione K-Way fw 2024/2025
14 gennaio 2024 | 17.01
LETTURA: 3 minuti

Una scatola bianca, e poi colore colore e ancora colore, grazie alle installazioni dell'artista Anna Franceschini che interrompono il candore in passerella. Per il prossimo autunno inverno K-Way porta a Milano la collezione R&D, con geometrie inedite che colorano la linea più avanguardista del brand con un'attenzione speciale per l'antipioggia che lo ha reso celebre.

"Come al Café de la Paix di Parigi, dove l'anno scorso abbiamo voluto celebrare la nascita di K-Way, oggi abbiamo voluto raccontare la storia del brand, importante per noi tanto quanto il prodotto - dice nel backstage della sfilata Lorenzo Boglione, vicepresidente di BasicNet, la società quotata a Piazza Affari, che controlla, tra gli altri, i marchi Kappa, Jesusu, Superga, Sebago e K-Way -. Abbiamo deciso di usare questa scatola bianca e sottolineare il colore, che è uno dei caratteri distintivi del brand. L'obiettivo era fare una collezione più colorata possibile".

In Italia chi dice giacca a vento dice K-Way, ricorda Boglione: "Volevamo fare una sfilata per mostrare il prodotto, l'obiettivo è avere un laboratorio di innovazione su tessuti e forme ma soprattutto ispirare i clienti di tutti i giorni a usare il nostro brand e i prodotti classici in modo diverso". Una lezione di styling a tutto tondo, quindi, che in passerella si traduce in forme e geometrie innovative, con volumi misurati e fit slim. I cappotti sono lunghissimi e le giacche corte. Il lavoro è stato fatto tutto sui tessuti, molto classici. E' stata ripresa la lana a tre strati unita al gessato. Non mancano completi da uomo, giacca e pantalone. La parola d'ordine torna è lavering: l'invito è sperimentare con linee, colori e materiali per ottenere look innovativi ma sempre funzionali.

Tutto è nel segno di K-Way, dove l'uso della zip a tre colori rimane centrale e sigla cappotti, top, gonne, pantaloni dalle linee allungate. "E' il nostro tratto iconico - sottolinea Boglione -. La zip è un marchio, così come il logo, e lo difendiamo da un punto di vista legale verso molti che cercano di appropriarsene. Il 95% dei nostri prodotti ha la zip colorata, ed è il nostro segno di riconoscimento. Difendiamo con successo questa zip come un nostro logo a tutti gli effetti così come l’uso della parola K-Way, utilizzata da altri quando vendono una giacca a vento".

Varia la palette dei colori in passerella: si va dal blu black al verde militare, fino al grigio chiaro, al rosso brillante e al bluette. Le pellicce ecosostenibili foderano giacche imbottite, oppure compaiono abbinati al fit aderente del tessuto Bonded tri-strato, elastico e impermeabile ma al tempo stesso morbido ed elegante. Gli impermeabili in tessuto tecnico Le Vrai 3.0 sono una costante della collezione mentre lo Scuba, caldo e flessibile, compone top, gonne e pantaloni che ricordano la sportività di K-Way mentre i bomber in velluto liscio, unione di seta e viscosa, si alternano a giacche e cappotti dal taglio regolare.

Anche la lana fa il suo ritorno, mantenendosi in linea con l'anima outdoor del brand. "Nessun materiale traspira e scalda come la lana - assicura Boglione -. Ci sarà un grosso ritorno all'uso di questo materiale, sostenibile e caldo, che useremo di più in futuro. Questo l'incubatore dove sperimentiamo". (di Federica Mochi)

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