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La crisi Ucraina avvantaggerà i produttori cinesi

10 marzo 2022 | 18.06
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La crisi Ucraina avvantaggerà i produttori cinesi

Le case automobilistiche cinesi potrebbero trarre vantaggio dall'invasione russa dell'Ucraina dopo che i brand globali hanno interrotto le esportazioni nel Paese e la produzione nelle fabbriche russe. Volkswagen, BMW, Hyundai e Toyota sono tra le case che hanno interrotto la produzione negli stabilimenti russi dopo le sanzioni imposte alla Russia dai governi occidentali in seguito all'invasione dell'Ucraina. Altri, tra cui Porsche e Bentley, hanno smesso di esportare auto in Russia.

Nel frattempo le case cinesi che operano in Russia hanno finora taciuto sul fatto che continueranno a fare affari nel Paese, diventato un mercato sempre più importante per i brand cinesi, tra cui Haval (Great Wall), Chery e Geely, principalmente per la vendita di SUV. Le esportazioni di veicoli dalla Cina alla Russia sono triplicate lo scorso anno dalle 42.700 unità del 2020 a 122.800. L'anno scorso, il 18% degli 1,67 milioni di veicoli leggeri venduti in Russia è stato importato. Great Wall costruisce veicoli in Russia in uno stabilimento a Tula, vicino a Mosca, mentre Geely ha una fabbrica in Bielorussia, allineata con la Russia. Chery è in trattative con uno stabilimento locale per assemblare automobili in Russia. La AvtoVAZ, di proprietà della Renault, guida il mercato con il brand Lada prodotto localmente, che a febbraio deteneva una quota di mercato del 24%. Renault non ha ancora chiarito pubblicamente la sua strategia in Russia, il suo secondo mercato più grande a livello globale, ma le opzioni non sono rosee poiché la produzione di veicoli nel Paese potrebbe crollare fino al 70% quest'anno.

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