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Il caso

Biella, cittadinanza onoraria a Ezio Greggio dopo 'no' a Segre

19 novembre 2019 | 19.47
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Il conferimento al celebre showman a pochi giorni dalle polemiche per la decisione della giunta di non conferire la cittadinanza alla senatrice a vita sopravvissuta all'Olocausto

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il sindaco di centrodestra di Biella Claudio Corradino e la sua giunta conferiranno sabato 23 novembre la cittadinanza onoraria al conduttore tv Ezio Greggio e scoppia la polemica. Come ha fatto sapere il Comune di Biella, la decisione assunta dalla giunta è dettata da molteplici motivazioni legate alla carriera di Greggio, al suo impegno rivolto al sociale e al forte legame mantenuto con le sue origini, la città natale Cossato e appunto il capoluogo Biella. Si legge tra le motivazioni contenute nella delibera di giunta: "Si conferisce a Ezio Greggio il titolo di cittadino onorario per la popolarità televisiva come conduttore, giornalista, attore e regista; per il suo costante impegno attraverso l’associazione 'Ezio Greggio per i bambini prematuri'; per aver contribuito a diffondere in Italia e nel mondo il nome di Biella". L'opposizione però va all'attacco visto che la cerimonia per il conferimento al celebre showman della cittadinanza onoraria arriva a pochi giorni dalle polemiche per la decisione di Biella di non conferire la cittadinanza alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all'Olocausto.

Paolo Furia, segretario regionale del Partito Democratico Piemonte, si è rivolto direttamente al sindaco puntando il dito contro "la tempistica della scelta di attribuire la cittadinanza onoraria a Ezio Greggio ha tutta l’aria di essere una provocazione". "Niente contro Ezio e niente in linea di principio contro un titolo onorifico per un uomo del nostro territorio che ha portato il nome di Biella in giro per tutto il paese: però mi chiedo, perché non farlo tra due anni? - ha aggiunto Furia - Perché decidere di farlo a una sola settimana dal rifiuto di votare una cittadinanza onoraria per la nostra senatrice a vita perseguitata nazista e simbolo della nazione Liliana Segre?".

"Abbiamo già contestato la decisione di non dare la cittadinanza a Segre" ha osservato Furia secondo il quale "al di là della dinamica politica tra di noi e del gioco delle parti che non deve mai far venire meno rispetto e reciproca stima, la tempistica sarà letta come una ridicola provocazione al popolo dei democratici (e non parlo solo degli elettori Pd ovviamente) in tutta Italia. Non peggioriamo le cose e non esacerbiamo inutilmente il clima, dividendo la città sui simboli fondamentali. La tua maggioranza e giunta - ha concluso il segretario regionale dem rivolgendosi al primo cittadino di Biella - non prenda a schiaffi e a pernacchie in questo modo tutti coloro che la pensano diversamente".

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