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"Cioffi premier, ridateci il glucosio": rete insorge contro censura M5S

22 gennaio 2021 | 18.19
LETTURA: 2 minuti

Il senatore pentastellato sull'intervento a Palazzo Madama: "Ho rielaborato Primo Levi, volare alto è un dovere"

"Cioffi Premier!". "Ridateci il glucosio!". Il vice presidente vicario del Gruppo M5s al Senato, Andrea Cioffi, emerge come l'uomo del momento. Quasi 13mila visualizzazioni su YouTube sul suo intervento a Palazzo Madama di martedì scorso; un popolo di internauti indignato per la manomissione del discorso, privato dal Movimento della parte in cui il senatore, descritto dalla rete come "un genio", dipingeva la metafora del glucosio nel "tentativo di esortare la classe politica a mettere da parte gli egoismi e farsi trasportare dall'amore e dalla passione"; e nel frattempo il video dei minuti censurati, "molto tecnico, raffinato e di difficile comprensione per i più" e con anche ormai tanto di titolo "La parte del glucosio", è diventato un vero e proprio cult virale, con valanghe di commenti su whatsapp che hanno innalzato Cioffi ai più alti scranni: "For President".

"E tutta la manfrina fanta-chimico-biologica new age dove è finita????" si legge tra i commenti su YouTube. "Tutti vogliamo il glucosio e l'azoto. Ridateci il glucosio!"; "Ma il glucosio? Fasci censori"; "Penta traditori"; "Ottima democrazia della rete .... cancellato il pezzo imbarazzante ed eliminato i commenti scomodi ....", in poche lapidarie parole chiude la questione un fan di Cioffi.

Ma nessuna replica ai commenti inviperiti della rete da parte del Movimento per la censura dell'esilarante, nel senso chimico del termine ed insensata, se decontestualizzata, "Parte del Glucosio"; contattato dall'Adnkronos, il senatore pentastellato ha risposto "ciò che avevo da dire lo ho scritto in un post su Facebook", dove con umiltà e pacatezza svela: "la parte che ha suscitato tanta discussione è una mia personale rielaborazione di uno scritto di Primo Levi: 'storia di un atomo di carbonio' del 1975". "Voleva essere un incitamento a tutti i parlamentari - spiega - a mettere al centro gli uomini e le donne che sono fuori dal palazzo" e a "far sentire dentro l'aula il dolore proveniente da fuori ed il necessario amore che da quel dolore deve scaturire".

Il vicepresidente vicario del Gruppo M5s al Senato, con rammarico ha anche constatato: "L'intento non è stato colto da molti cittadini...e me ne dispiaccio. Evidentemente mi sono soffermato troppo a lungo su un concetto tecnico", "ma rivendico il contenuto e la passione di quello che ho detto". "Resto profondamente convinto - rimarca - che la politica non sia mero calcolo numerico, non sia una passione fredda, ma l’esatto opposto: sia cuore e passione". E rivolgendosi al leader della Lega, Matteo Salvini, conclude: "Probabilmente dovevo aspettarmi le strumentalizzazioni, soprattutto da parte di chi, come Matteo Salvini, non ha altra idea della politica se non quella della propaganda e dei numeri. Davanti a tanta pochezza volare alto è un dovere, a costo di correre il rischio di inciampare, qualche volta".

(di Roberta Lanzara)

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