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Effetto Bonifazi, conti in attivo per il Pd. Tutte le spese dalle bollette al Nazareno

09 giugno 2015 | 18.46
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Successo della 'spending review' imposta dal tesoriere

 (Infophoto)
(Infophoto)

Conti in attivo per il Pd. Spulciando l'ultimo rendiconto, quello relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 e approvato ieri notte dalla Direzione nazionale, apprende l'Adnkronos, il partito di Matteo Renzi presenta un 'surplus', vale a dire un avanzo, di 168.107 euro ''dopo aver effettuato ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti per un importo di 1.332.363 euro". Analizzando la situazione dal punto di vista economico e finanziario, il tesoriere Francesco Bonifazi scrive nella relazione gestionale che i ''proventi della gestione caratteristica sono stati complessivamente pari a 27.304.675 euro".

Oltre 10 milioni di euro arrivano da rimborsi delle spese elettorali: nel dettaglio, spiccano tre voci: innanzitutto, "i contributi di 3.325.438 euro per il rimborso delle spese elettorali per la quota 2014 relativi al rinnovo della Camera"; in secondo luogo, quelli stimati in 3.738.095 per il rimborso delle spese per la quota dello stesso anno" ma per il rinnovo del Senato.

A queste somme si aggiungono i "contributi per rimborso spese" riguardo la quota 2014 di "rinnovo dei Consigli regionali di Basilicata, Bolzano, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trento, Umbria, Valle D'Aosta, Veneto". L'attivo, che arriva dopo le pesanti perdite degli ultimi anni (7,3 mln nel 2012 e 10,8 mln nel 2013), è stato raggiunto soprattutto grazie alla 'spending review' imposta da Bonifazi: la sforbiciata alla spesa corrente è stata di oltre il 60%.

Tant'è che alla fine della relazione il tesoriere precisa che ''la gestione dell'esercizio 2014" è stata orientata "all'incentivazione del fund raising e alla contestuale razionalizzazione delle risorse'' e l'azione di riduzione della spesa ''già profondamente attuata" l'anno scorso ''proseguirà ancora più incisivamente nel 2015, sia per le spese correnti, che per quelle strettamente legate all'attività politica''.

In particolare, nel 2014, sottolinea Bonifazi, il partito ha ''rilasciato gli immobili di via del Tritone e di via Tomacelli, con una conseguente riduzione degli affitti e delle spese di gestione e manutenzione''. Inoltre, considerato che la ''dismissione di queste sedi è avvenuta nel secondo semestre dello scorso anno, questa scelta produrrà appieno i propri effetti nel corso del 2015''. Riguardo poi le spese per l'attività politica si evidenzia come, ''già nell'appena trascorsa campagna per le regionali, il Pd abbia realizzato un significativo taglio alle spese di carattere elettorale''.

Il costo del personale dipendente ammonta a 8.733.697 euro: non sono stati quindi intaccati i livelli occupazionali (anche se per l'anno prossimo non si esclude il ricorso alla solidarietà).

Dalle bollette del telefono alla sede di Largo del Nazareno, spesi oltre 6 mln nel 2014 - Oltre 45mila euro per spese di cancelleria e materiale di consumo; 643.723 euro per collaboratori e consulenze; 690.842 euro per l'acquisto di copie dei quotidiani l'Unità ed Europa e 3.647.920 euro per spese elettorali, di propaganda e comunicazione politica. E ancora: 417.143 euro di bollette telefoniche; 315.487 euro per viaggi, trasferte, alberghi e ristoranti, rappresentanza, rimborsi spese e automezzi; 146.034 euro sborsati per spese amministrative, come quelle postali e i servizi generali. A quanto apprende l'Adnkronos questi sono alcuni degli 'oneri della gestione caratteristica' a carico delle casse del Pd, riportati nell'ultimo bilancio di partito, riguardanti i costi per servizi che complessivamente ammontano a oltre 6 milioni di euro.

In particolare, per vigilanza, manutenzioni e riparazioni, assicurazioni, pulizia locali e servizi logistici delle sede nazionale di Largo del Nazareno i Dem hanno versato 687.497 euro. Per ''manifestazioni, eventi e servizi elettorali in genere'' sono stati spesi 47.682 euro, mentre 1.573.874 euro sono stati investiti per il ''godimento beni di terzi riguardanti le sedi operative''.

E' stimato in 8.194.091 euro il totale dei "contributi alle associazioni'': nel dettaglio, le 'associazioni dei giovani democratici' hanno incassato 10.241 euro e le strutture territoriali del Pd 3.454.124 euro; le strutture regionali del partito hanno ricevuto 4.213.727 euro, mentre quelle provinciali 252.841 euro. Il contributo al P.S.I. ammonta a 163.203 euro, mentre quello versato al P.E.S. vale 89.321 euro. Gli importi erogati ad associazioni e circoli esteri consistono in 7.337 euro.

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