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Ginevra Bompiani: "Su Meloni parole improprie in tv ma non chiedo scusa"

15 giugno 2022 | 17.26
LETTURA: 3 minuti

La scrittrice all'Adnkronos sulle polemiche social dopo la puntata di 'DiMartedì': "Ho visto un documentario dove si vedeva tutto il suo entourage che era decisamente nazista".

Ginevra Bompiani:

"Mi dispiace di aver usato una parola frettolosa e impropria che non è quella che avrei usato se avessi parlato con più calma ma non chiedo scusa per aver detto quello che penso". Così all'Adnkronos la scrittrice Ginevra Bompiani sulle polemiche social dopo le sue affermazioni su Giorgia Meloni che ieri sera, nel corso della puntata di 'DiMartedì' di Giovanni Floris su La7, la scrittrice ha definito ''una vera buffona'' aggiungendo che ''le cose che dice sono ridicole''.

''Io vado in televisione proprio per dire quello che penso - sottolinea la scrittrice - Quello che volevo affermare è che le cose che dice la Meloni mi fanno ridere e penso che ridere sia un antidoto prezioso. Quando si vuole scegliere un leader bisogna ridere prima di accettarlo e prima di andargli dietro e non dopo, quando è troppo tardi''.

Ma è vero che lei ce l'ha da sempre con la Meloni, da quando disse a 'Il Fatto Quotidiano' nel marzo 2016 che aveva strumentalizzato la sua maternità perché era in campagna elettorale? "Non ce l'ho con la Meloni e non ricordo di aver detto queste cose - risponde - Ce l'ho con la destra, non mi piace nessuna sua forma e quando ascolto la Meloni, con quella sua enfasi durante i suoi comizi, un po' mi irrito e un po' mi metto a ridere perché dice delle cose abbastanza ridicole'', ribadisce la Bompiani.

'Se vincesse le elezioni per minoranze sarebbe una tragedia'

''L'idea che la Meloni - continua la Bompiani - venga presa così sul serio e la prospettiva che possa vincere l'elezioni mi spaventa moltissimo non tanto per me ma per gli stranieri e gli immigrati. Per le minoranze sarebbe una tragedia! A me sta molto a cuore l'accoglienza e la Melloni è il contrario dell'accoglienza ed è assolutamente refrattaria alle diversità''.

''Ma la cosa che mi spaventa di più di lei è che in realtà non sai mai cosa pensa - aggiunge all'Adnkronos - perché adesso è Atlantista, poi è a favore della armi e della guerra perciò sembrerebbe a favore del Governo ma è all'opposizione, poi dice 'no all'immigrazione di massa' ma il suo è un 'no all'immigrazione' in generale, insomma non si sa mai cosa pensa veramente. Però gli Ucraini che sono bianchi e cristiani li accoglie - dice ironica - Sia chiaro che gli ucraini mi fanno una profonda pena, poi a me delle nazioni interessa poco ma delle persone tanto''.

''E' innegabile che la Meloni sia una brava politica - ammette la scrittrice - ma questo per me non è né un pregio né un difetto. Lei non dice mai la verità. Io ho visto un documentario dove si vedeva tutto il suo entourage che era decisamente nazista. La Meloni è una persona che urla e che strepita e che gioca solo per vincere. Ma io non tengo conto più di tanto di quello che dice che mi pare ridicolo ma penso a quello che c'è dietro e intorno, il suo entourage e quindi lei, perché un leader non è diverso dal proprio popolo''.

(di Alisa Toaff)

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