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Inchiesta Perugia, Bisignani: "Striano invisibile ha coperture importanti"

Intervento all'Aria che Tira su La7: "Caso scoppia ora in momento drammatico nell’intelligence"

Luigi Bisignani - Fotogramma /Ipa
Luigi Bisignani - Fotogramma /Ipa
07 marzo 2024 | 12.38
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Luigi Bisignani, manager e già giornalista per 'l’Espresso' e 'Panorama', è intervenuto a 'L’aria che tira' condotto da David Parenzo su La7. Nel suo libro “I potenti al tempo di Giorgia”, scritto insieme a Paolo Madron (Chiarelettere), pubblicato a maggio 2023, rivelava l’esistenza di una maxi inchiesta su intercettazioni illegali. Bisignani fa intendere al conduttore che si trattava dell’inchiesta sul luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano e il sistema di accessi illegali sui dati di politici e vip.

“Mi faccio una domanda”, esordisce Bisignani, “come mai Striano che è sotto inchiesta dalla scorsa estate, resta assolutamente invisibile? Non ne esiste una foto, nessuna troupe lo ha inseguito sotto casa, non ha ricevuto neanche mezzo tapiro., sui giornali non è stato fatto il solito articolo ‘la ragnatela di Striano’ con un’infografica che racconta tutti i suoi contatti? Come mai questo signore è intoccabile? È chiaro che è coperto da qualcuno”.

Secondo Giovanna Vitale, cronista politica di “Repubblica” seduta al tavolo dell’“Aria che tira” insieme a Luigi Bisignani e Tommaso Cerno, neodirettore del “Tempo” (testata su cui Bisignani scrive una lettera domenicale), Striano era la fonte confidenziale di molti giornalisti, non solo del “Domani”. E precisa un fatto: “quando un giornalista commissiona un accesso abusivo per avere informazioni su qualcuno, commette un reato. Ma se usa le informazioni che una fonte si è procurata autonomamente, non deve neanche rivelare il nome della fonte ed è protetto dalla deontologia del suo mestiere. È un confine labile ma fondamentale”.

Bisignani dà poi una spiegazione al perché l’inchiesta su Striano sia esplosa proprio ora: “Cade in un momento drammatico nell’intelligence: è appena finito uno scontro sulla nomina del procuratore generale di Roma che è quello che autorizza le intercettazioni. Il timing non è casuale: sono in ballo le nomine al vertice dei servizi segreti. E queste informazioni arrivano proprio dai servizi, sono loro che stanno muovendo le acque. Ma tanto questa inchiesta, come altre nel passato, finirà in una bolla di sapone”.

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