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L.elettorale: Civati, questa legge non e' quella approvata da Direzione Pd

12 marzo 2014 | 12.56
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Pippo Civati in un lungo post, pubblicato sul suo blog, spiega le ragioni per cui non ha partecipato al voto sull'Italicum, anzi "il nuovo Porcellum". Ragioni che riguardano "l'idea geniale di votare una legge che è valida solo per la Camera, forse l'aspetto più deprecabile tra i molti difetti di questa legge".

C'è poi un secondo aspetto di criticità: "Pur riconoscendo l'importanza di far partire il famoso treno delle riforme (treno che abbiamo sinistramente chiamato Italicum), non si capisce perché abbiamo fatto in relativa fretta una legge elettorale che non è pronta all'uso, perché si potrà adottare solo dopo una riforma del Senato". Infine, terzo punto, "è che questa legge è fatta male. Ma male. Ma proprio malissimo".

"Ci sono soglie abnormi" e poi "un premio di maggioranza attributo sopra una soglia (37%) che è il frutto delle peggiori mediazioni". In più "oltre alle soglie e alle candidature multiple, c'è stata la pessima figura sulla norma anti-discriminatoria e su quella ancora più impegnativa della parità di genere: è andata come sapete, anche perché partito e gruppo non hanno dato un'indicazione di voto. Caso più unico che raro e molto grave, anche per le ovvie conseguenze che ha determinato". Per questo, conclude Civati, "la legge, rispetto al deliberato della Direzione, è peggiorata. Ed è stata approvata in ragione di un accordo che riguarda ormai solo Pd e Forza Italia".

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