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Migranti, l'internazionalista Borgia: "In alto mare non è possibile fare domanda di asilo"

05 novembre 2022 | 09.47
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"Articolo 92 convenzione di Montego Bay, riguarda fatti e accadimenti avvenuti nella nave"

Fiammetta Borgia, professore Diritto internazionale università di Roma Tor Vergata
Fiammetta Borgia, professore Diritto internazionale università di Roma Tor Vergata

"In alto mare non è possibile l’identificazione del richiedente asilo da parte delle autorità statali e quindi effettuare la domanda di asilo, né verso lo Stato di bandiera, né verso lo Stato del porto più vicino. Gli Stati, in altre parole, non possono avviare la procedura per concedere l’asilo mentre i richiedenti si trovano in alto mare". Così Fiammetta Borgia, professore associato di Diritto internazionale del Dipartimento di Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", nonché Membro della Società italiana diritto internazionale (Sidi) e in particolare del Gruppo di interesse sul diritto del mare, interviene con l'Adnkronos sulla possibilità di richiesta di protezione internazionale a bordo delle navi umanitarie, per radicare in capo allo Stato di bandiera la responsabilità di gestire i soccorsi dei naufraghi-migranti.

Secondo l'esperta, "è vero che ogni nave è sottoposta alla giurisdizione dello stato di bandiera in alto mare ma questo non vale per la richiesta di asilo, in quanto la giurisdizione dello stato di bandiera, sancita dall'articolo 92 della Convenzione di Montego Bay, riguarda fatti e accadimenti avvenuti all'interno della nave e non con una proiezione esterna. Addirittura al contrario la giurisdizione dello Stato costiero si potrebbe estendere ai fatti e accadimenti avvenuti nella nave, anche quando la nave si trova in acque internazionali ma prossima al mare territoriale, e vi è uno stretto collegamento con la terraferma. E questo avviene ad esempio in caso di illeciti penali, che nulla hanno a che fare con la richiesta d'asilo".

"Pertanto la giurisdizione derivante dallo Stato di bandiera non è necessariamente sufficiente a presupporre che possa essere fatta la richiesta di asilo", conclude la giurista, firmataria, tra l'altro, il 12 giugno 2018 di una lettera aperta sulla necessità di bilanciamento tra interessi nazionali e tutela della vita umana in mare, redatta dal Gruppo di interesse sul diritto del mare della Società italiana di diritto internazionale e indirizzata alla società civile. (di Roberta Lanzara)

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