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Mose, nuovo attacco di Grillo al Pd: “Non c’entra? Siamo oltre la farsa”

07 giugno 2014 | 17.56
LETTURA: 4 minuti

Il leader M5S sul suo blog: “Renzi parla di regole ma i ladri sono anche nel suo partito”. Poi punta il dito contro “cifre gonfiate, emergenze costruite ad arte, appalti agli amici, tangenti a persone ‘vicine’ ai partiti, e via mazzettando per miliardi di euro che finiscono sui conti pubblici tagliando lo sviluppo del Paese”. E posta una foto che ritrae Bersani e Orsoni insieme sul palco di una manifestazione elettorale. Nei giorni scorsi un altro affondo: “Noi vinciamo poi, intanto #arrestanovoi”

 (foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Beppe Grillo posta una foto sul suo blog che ritrae Pier Luigi Bersani insieme a Giorgio Orsoni sul palco di una manifestazione elettorale in cui spicca il logo del Pd. ‘Le regole e i ladri’, si intitola il post in cui il leader 5 Stelle attacca i democratici e Matteo Renzi sulla vicenda Mose. “Va bene abbassare i toni, va bene riconoscere i propri errori, ma quando è troppo, è troppo. Farsi prendere per il culo come se dovessimo scontare una condanna a vita da cornuti e mazziati è troppo”, attacca Grillo.

”Si discetta - prosegue - con stile bizantiniano, carnevalesco (... dal giudice Carnevale che annullava le sentenze di condanna per i mafiosi in Cassazione per vizi di forma) se Orsoni sia o meno iscritto al Pd”. Per Grillo, la faccenda va “oltre la farsa”, “sembra che ora nessuno conosca questo Orsoni, il sindaco di Venezia, quindi figlio di padre ignoto, così il suo partito di appartenenza assume il ruolo di meretrice, adescatrice, escort (puttana non si scrive più per non urtare la sensibilità dei giornalisti)”.

E rivolto a Renzi che dice che il problema della corruzione non sono le regole ma i ladri, Grillo incalza: “Ma i ladri stanno (anche) nel tuo partito, li avete fatti eleggere voi, avete dovuto aspettare la magistratura per fare il lavoro che avreste dovuto fare voi? Allontanarli a calci”.

“Quando, dopo gli scandali, ma ormai più che di scandali che non scandalizzano più nessuno si dovrebbe parlare di cronaca quotidiana, dell’Expo e del Mose, in attesa della Tav, Renzie - prosegue Grillo - afferma che ‘il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono, ma quelle che non si rispettano, il problema sono i ladri, non le regole’ è troppo”.

“Le foto con Bersani sul palco con una scenografia in cui le lettere ‘Pd’ sono gigantesche non fa testo e neppure che il Pd lo abbia candidato. No. Ce l’aveva o no la tessera Pd? In caso negativo che c’entrano i segretari di partito che si sono succeduti in questi anni? Che c’entra il Pd? Nulla. Qui andiamo oltre. Oltre il ridicolo. Oltre la farsa. Oltre la presa per il culo. Oltre l’avanspettacolo. Il meccanismo con cui questo sistema delinquenziale legalizzato si regge è ormai semplice per chi vuole capirlo. Grande Opera Inutile, cifre gonfiate, emergenze costruite ad arte per evitare i controlli, appalti agli amici, tangenti a persone ‘vicine’ ai partiti, l’immortale Greganti docet, e via mazzettando per miliardi di euro che finiscono sui conti pubblici tagliando lo sviluppo del Paese”.

”Di che regole parla Renzie? Di quelle che non ci sono? Della legge anticorruzione che il M5S ha proposto? Della legge sui conflitti di interesse (presenti a mani piene nel suo governo)? Di nuovi strumenti da mettere a disposizione della magistratura resa (quasi) innocua da decine di leggi fatte dal partito unico Pd/Forza Italia in vent’anni? O forse allude agli inquisiti candidati nel suo partito alle europee? Quanti voti sposta la corruzione? Tanti. Di tutti quelli che ne godono, anche di poche briciole gettate sotto il tavolo. Dopo l’astensione, la corruzione è il primo partito del voto. Primum vivere, comunque sia, e a culo tutto il resto”, conclude Grillo.

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