“Sono già al lavoro in questa direzione, non avevo bisogno di richiami”. Così all'Adnkronos Raffaella Paita (Pd), vincitrice delle primarie del centrosinistra in Liguria, commenta l'invito alla ricerca dell'unità,dopo la battaglia elettorale, rilasciato ieri a Genova dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, che milita nello stesso partito. “Quando uno esercita una responsabilità – aveva detto Orlando - se vuole produrre unità deve provare a tenere conto anche del punto di vista di coloro che non sono d'accordo. L'elezione di Mattarella ci ha insegnato che quando il Pd riconquista la propria unità è in grado di promuovere anche unità all'esterno ed è in grado di favorire disegni di trasformazione e obiettivi riformisti". Orlando aveva precisato che il messaggio era rivolto “a tutti quelli che hanno responsabilità in questo momento, responsabilità che derivano dall'aver vinto un congresso o dall'avere avuto un risultato alle primarie”.
“Proprio per questo – risponde Paita- per trovare una sintesi e arrivare con slancio uniti alle elezioni di maggio, ho partecipato ai lavori della direzione provinciale e regionale, e sto visitando i nostri circoli, specialmente a Genova,dove voglio capire le ragioni di chi non era d'accordo con me e ha votato un altro candidato. Penso che nei circoli lo possano confermare. A breve si terrà un'altra 'Galattica', cioè una convention al museo Galata, dove potremo confrontarci”.
Intanto il più affermato degli avversari sconfitti da Raffaella Paita in queste primarie, Sergio Cofferati, ha lasciato il partito. “Il richiamo a capire il punto di vista degli altri e a cercare l'unitàè giusto sia rivolto a me che ho vinto e quindi ho delle responsabilità - precisa Paita - ma non avrebbe guastato se fosse stato rivolto anche a chi non ha accettato la sconfitta e se ne è andato dal partito sbattendo la porta”.
