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Stallo Lega-5S, si apre spiraglio

05 maggio 2018 | 20.51
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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E' stallo sul governo a due giorni dall'ultimo giro di consultazioni al Quirinale ma dopo il no secco di ieri si apre uno spiraglio alla proposta di Matteo Salvini di un governo a tempo con i 5 Stelle. L'offerta del leader della Lega "è da valutare se ci sono dei presupposti ma arriva in ritardo", spiega Vito Crimi, esponente M5S e presidente della commissione Speciale al Senato, ospite de 'L'intervista' di Maria Latella, su SkyTg24. Una posizione che appare più morbida rispetto a quella di chiusura totale espressa ieri da Danilo Toninelli ("Salvini ha avuto la sua occasione e l'ha sprecata").

Si chiede oggi Crimi: "Di quale Salvini stiamo parlando? E' credibile quando dice queste cose?", aggiungendo: "Lo vogliamo vedere alla prova dei fatti". Quanto alle percentuali sulla possibilità di un incontro la prossima settimana tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, "facciamo metà e metà - risponde Crimi - e l'altra metà andiamo al voto".

Nessuna possibilità invece, secondo l'esponente pentastellato, che si formi "un governo tecnico", senza l'appoggio di M5S e Lega "non è possibile farlo - sottolinea -. L'ultimo governo tecnico è quello Monti-Fornero. Se c'è una soluzione politica va bene: se non c'è una soluzione politica si va al voto". "Noi - aggiunge - soluzioni politiche le abbiamo proposte, ma c'è stato detto di no".

La strada di un governo di tregua appare in salita con il no dei 5 stelle e l'alt di Salvini al Pd. Dalle colonne de 'La Nazione' il braccio destro di Di Maio Riccardo Fraccaro tuona: "Il governo di tradimento, più che di tregua, nascerà se la Lega aiuterà Pd e Forza Italia a farlo. I cittadini hanno chiesto il cambiamento con il M5S, ogni altra formula che i partiti metteranno in campo - avverte - calpesterà la volontà popolare".

Forza Italia intanto torna all'attacco dei 5 Stelle. "Per due mesi il M5S - afferma Deborah Bergamini, deputata e responsabile della Comunicazione azzurra - ha tenuto in ostaggio il Paese con veti, forni e ridicoli balletti. Hanno finto di voler provare a formare un governo solo per gettare la responsabilità dell'insuccesso sulle altre forze politiche. Una strategia - sottolinea - che si è rivelata per quello che è: una colossale presa in giro nei confronti di milioni di elettori italiani". Ora si aspetta di capire cosa accadrà lunedì quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella convocherà nuovamente le forze politiche e i presidenti delle Camere al Quirinale per un terzo e ultimo giro di consultazioni. La partita non è ancora chiusa.

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