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Corazza (Apiafco), 'psoriasi se non curata bene può essere devastante'

La rappresentante dei pazienti, ‘alta aderenza terapeutica con nuove cure innovative'

Corazza (Apiafco), 'psoriasi se non curata bene può essere devastante'
07 novembre 2023 | 14.19
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"La psoriasi è una malattia cronica. Quando ti colpisce non ti abbandona più. È ereditaria per il 50%, recidiva, autoimmune, non contagiosa e si accompagna a numerose comorbidità. Se non curata adeguatamente, la psoriasi può essere una malattia devastante". Così Valeria Corazza, presidente Apiafco (Associazione psoriasici italiani amici della fondazione Corazza), a margine dell’evento milanese ‘Mettiamo la psoriasi fuori gioco', durante il quale Ucb, azienda promotrice della campagna ha fatto il punto sull'iniziativa di sensibilizzazione sulla malattia che interessa circa 2 milioni di italiani.

"Oggi dobbiamo essere ottimisti - aggiunge Corazza - perché possiamo contare su un ventaglio di cure innovative molto promettenti  grazie alle quali il paziente può migliorare in breve tempo e mantenere sotto controllo la malattia per lunghi periodi. L’aderenza terapeutica è un elemento fondamentale - sottolinea - ma con i nuovi farmaci è più facile ottenerla. E’ importante però che tutti, o perlomeno coloro che soffrono di psoriasi in forma grave, possano avere accesso a questi farmaci, cosa che ancora oggi in Italia non sempre accade. Questa è una delle battaglie che l'associazione porta avanti, sia a livello nazionale, che regionale. Alle istituzioni chiediamo che vengano rispettati i nostri diritti di pazienti”.

"C’è ancora chi pensa che la psoriasi - ricorda Corazza - sia una malattia che provoca solo inestetismi. Invece non è così, è una malattia complessa e va affrontata come tale con una presa in carico multidisciplinare. Il paziente - prosegue - deve essere curato dal punto di vista dermatologico, ma anche degli altri organi che eventualmente sono stati colpiti e soprattutto psicologico. Se un paziente ha il 90% del suo corpo coperto da placche e soffre anche di sindrome metabolica o altre comorbidità non si parla di psoriasi ma di malattia psoriasica. La cosa più importante - conclude - è sensibilizzare il paziente affinché possa spiegare a chi gli sta accanto di che malattia soffre. Se la gente si abituasse a vedere per la strada molte più persone che mostrano con coraggio le parti del corpo coperte dai segni della psoriasi, la malattia non farebbe più così paura e ci si abituerebbe a conoscerla e a riconoscerla”.

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