Il documentario del film-maker indipendente Patrick O'Brien presentato con grande successo questa settimana al Tribeca Film Festival di New York
Filmare la propria sfida quotidiana a una malattia devastante come la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), senza retorica ma con grande realismo e autoironia. E' quello che ha fatto il regista indipendente di New York Patrick O'Brien nel documentario 'TransFatty Lives', presentato con grande successo questa settimana al Tribeca Film Festival di New York.
La storia di O'Brien si dispiega lungo un decennio, da quando ha avuto la diagnosi al momento della tracheotomia, quando la sua voce è stata sostituita da un computer. Come un diario 'pop', 'TransFatty Lives' racconta gli effetti debilitanti della Sla e la perseveranza con cui O'Brien affronta la malattia. Nella sequenza di apertura del film il regista spiega che il suo progetto è stato concepito come una lettera a suo figlio appena nato.
'TransFatty Lives' è solo l'ultimo lavoro cinematografico dedicato alla Sla. Lo scorso anno aveva colpito la performance da Oscar dell'attore Eddie Redmayne ne 'La teoria del tutto', storia del celebre fisico Stephen Hawking, colpito da una malattia del motoneurone.