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Coronavirus, virologo Bassetti: "Esagerato chiudere le scuole"

"E' stata una decisione politica, il comitato tecnico-scientifico non era completamente d'accordo". Poi osserva: "Strano il dato dei morti in Francia e Germania"

(Fotogramma)
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05 marzo 2020 | 10.57
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"E' stata una decisione politica e a mio parere esagerata, il comitato tecnico-scientifico non era completamente d'accordo". A parlare all'Adnkronos Salute è Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita), che commenta la decisione del governo di sospendere l'attività didattica da oggi fino al 15 marzo in tutte le scuole e università in Italia.

Ma chiudere asili e scuole ha una validità epidemiologica contro il coronavirus? "Ad oggi sappiamo che i bambini sono meno colpiti, ma non sappiamo se possano essere dei vettori e portare il coronavirus in casa, dove ci sono nonni magari fragili. La scuola, come tutti sanno, è un ricettacolo di organismi patogeni e quindi, da un punto di vista epidemiologico, può avere un senso interrompere le lezioni, ma il nodo è per quanto tempo. Cosa succederà dopo il 15 marzo? - si domanda Bassetti - Ad oggi non possiamo prevederlo". "Se ci sono dei tecnici vanno ascoltati - afferma Bassetti - altrimenti è inutile. Suppongo che dietro la decisione ci sia anche la necessità di uniformare il percorso delle chiusure degli istituti, altrimenti avremmo una parte di studenti che ha perso settimane di lezione e un'altra che invece ha proseguito il percorso".

Quanto ai numeri dell'emergenza, "mi sto vergognando di quello che i dati stanno fotografando, ovvero che l'Italia sarebbe la peggiore d'Europa. Come è possibile? Se guardo altri Paesi come la Francia e la Germania c'è qualcosa che non torna sul numero dei decessi" osserva Bassetti. "C'è qualcosa che non mi torna - precisa - O i nostri dati sono sovrastimati, ovvero abbiamo messo nel calcolo dei decessi per coronavirus chi è morto 'anche' e non 'per' il coronavirus, o Francia e Germania non dicono la verità: nel primo Paese ci sono 4 morti su 285 casi. Come è possibile?".

"Se riusciamo ad affrontare questa emergenza come un'onda lunga - aggiunge - il sistema può tenere. Questo vuole dire concentrarci sui positivi al coronavirus e sui pazienti gravi. Ora non è più il tempo di fare tamponi a tappeto", conclude Bassetti.

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