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Test Medicina 2020: il 3 settembre la prova d’ammissione

25 agosto 2020 | 09.56
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(Fotogramma)
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Medicina, si parte! Come ogni anno, anche questo 2020 si svolgerà il test d’ingresso alla facoltà più ambita d’Italia che vedrà 66.638 candidati contendersi a colpi di crocette i 13.072 posti messi a disposizione dal MIUR. Soltanto uno studente su cinque, quindi, ce la farà, nonostante da tempo e da più parti si vada ripetendo come nel nostro Paese ci sia bisogno di più medici: una convinzione rafforzata dalla dura prova che il sistema sanitario ha dovuto affrontare negli ultimi mesi durante l’emergenza da Covid-19. Ed è proprio quest’ultimo, anche in questa occasione, a dettare la linea. È stato infatti stabilito, per limitare gli spostamenti, che i candidati sostengano il test nella facoltà più vicina alla propria residenza e non, come in passato, in quella inserita come prima preferenza per l’eventuale immatricolazione.

Cosa prevede il test: numero di domande, argomenti e tempo a disposizione

60 domande per 100 minuti, questo prevede il test d’ingresso a Medicina. Quesiti che spaziano dalla cultura generale (12) al ragionamento logico (10), dalla biologia (18) alla chimica (12), fino alla fisica e alla matematica (8 totali). A regolare la selezione, un sistema a risposta multipla che contempla 5 opzioni per ogni domanda dove la risposta corretta vale +1,5 punti, quella errata - 0,4 e quella non data 0. Il punteggio massimo si assesta quindi a 90 punti. Sotto i 20, invece, non è previsto l’ingresso in graduatoria: una vera e propria soglia di sbarramento sotto la quale il candidato è giudicato non idoneo.

Alcune informazioni utili per lo svolgimento del test

Oltre a una buona preparazione negli ambiti sopra accennati, ogni candidato il prossimo 3 settembre dovrà portare con sé la carta d’identità o un documento di riconoscimento valido, la ricevuta di iscrizione sul sito Universitaly e la ricevuta del pagamento. Fondamentale, infatti, dimostrare che chi prende parte alla selezione del test di Medicina sia la stessa persona che, se ammessa, frequenterà i corsi. Garantire il distanziamento fisico e sociale nei locali adibiti allo svolgimento delle prove e nelle fasi successive sarà compito degli atenei, fermo restando il rispetto da parte dei candidati delle misure igieniche personali e ambientali volte a limitare il rischio di contagio, prima fra tutte l’uso di mascherine.

Uno sguardo alle possibili irregolarità

Auspicando che, a partire proprio dal distanziamento, tutto si svolga in modo ordinato, non possiamo però non fare cenno al timore più grande con cui ogni candidato si trova a fare i conti: essere vittima di irregolarità. Già, perché ogni anno, puntualmente, dalle ore immediatamente successive allo svolgimento del test, è tutto un susseguirsi nei vari atenei delle denunce più disparate: disposizione non a norma delle postazioni, mancata schermatura delle aule, utilizzo di telefoni cellulari, errori nei quesiti somministrati, domande non inedite. Oltre che restare concentrati sul proprio compito, è sempre quindi bene guardarsi attorno, per verificare che tutto si stia svolgendo senza problemi onde evitare, come già in passato, la valanga di ricorsi per il test a numero chiuso presentati al TAR per ottenere, a fronte dell’esclusione dalla graduatoria, l’accesso ai corsi.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://www.numerochiuso.info

Consulcesi SA - CHE:259458377 – Balerna

Comunicato a cura di Docta srl

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