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Cinema: 'L'uomo volante', un amore e l'Italia dagli anni '80 ad oggi

25 marzo 2015 | 18.34
LETTURA: 4 minuti

Protagonista Bianca Guaccero: "Era un'epoca in cui si viveva di rapporti umani, e non di realtà alternative come quelle dei social network, dove lo status symbol è rappresentato dal numero dei 'mi piace' in bacheca". Sullo schermo rivive infatti il periodo 'libero' dai diktat della tecnologia. La clip è un preludio a un progetto che il regista realizzerà prossimamente

Bianca Guaccero (foto Infophoto)
Bianca Guaccero (foto Infophoto)

E' stato presentato lunedì scorso al Cinema Adriano di Roma, 'L'uomo volante', il mediometraggio firmato da Adelmo Togliani e interpretato da Bianca Guaccero, un caso unico per il cinema italiano perché si tratta di una 'super clip' che circolerà per festival e presentazioni, sorta di preludio di un film che Togliani girerà prossimamente.

"Avevamo molto da raccontare e volevamo farlo nel miglior modo possibile - ha detto il regista all'Adnkronos - volevamo far sì che fosse autoconclusivo ma che aprisse anche delle porte, che fosse un teaser per i futuri investitori che ovviamente adesso accorreranno a finanziarci -dice ridendo Togliani - Il film ha avuto un successo più che discreto, è andato molto bene".

La clip racconta la storia d'amore tra Greta e Achille, una storia che va dai primi anni '80 sino ad oggi e che racconta l'Italia: "Io sono un figlio degli anni '80, un nostalgico - ha affermato Togliani - avevo un'esigenza narrativa, voler raccontare come gli anni '80 ci abbiano fatto delle promesse che sono poi risultate dei sogni infranti, seppure in 25 minuti, la clip pone degli interrogativi interessanti".

Sullo schermo rivivono così gli anni di 'Drive In', di Mike Bongiorno e degli Spandau Ballet, anni 'liberi', nei quali la tecnologia non dominava e le relazioni erano reali: "Sono anni che non ho vissuto da adulta - ha detto Bianca Guaccero - però li ho portati in scena per quello che erano, per la loro genuinità, per il fatto che ancora si viveva di rapporti umani, e non di realtà alternative come quelle dei social network di oggi, dove lo status symbol è rappresentato dal numero dei 'mi piace' in bacheca. Negli anni '80 e '90 eravamo più liberi di fare e di dire quello che volevamo".

Non semplice la realizzazione del mediometraggio: il regista ha dovuto aspettare in molte anticamere di grandi imprese e industrie: "Insieme a Laura Beretta mi sono occupato di product placement, un lavoro non facile perché abbiamo dovuto dismettere i panni degli artisti e fare gli imprenditori - ha chiosato il regista - le aziende che ci hanno supportato sono inserite nel film con una logica del vintage, ci siamo chiesti cosa fossero diventati quei marchi con i quali siamo cresciuti negli anni '80 e '90".

Per la versione 'lunga' della clip bisognerà però aspettare: "Credo molto nei sogni e nella passione che anima le cose - ha detto Guaccero - Adelmo ha tanta passione, tanta perseveranza e umiltà e io credo che quando un sentimento è universale e tenace, ha la sua storia, vive, in qualche modo si crea una situazione cosmica che crea i presupposti per realizzarla". Guaccero è anche impegnata in questi giorni sul fronte teatrale, in tournée a Roma con lo spettacolo 'Oggi sto da Dio' che ha registrato sold out ovunque. Non ci resta che aspettare la prossima puntata delle avventure di Greta e Achille, i due protagonisti.

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