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Musica: autori di Peppino Di Capri poi uomini dello Stato tornano a suonare

Dopo le estati trascorse in gioventù ad esibirsi sulla riviera adriatica, nel locale accanto a quello in cui a quei tempi si esibivano Berlusconi e Confalonieri, e dopo una vita al servizio dello Stato, Paolo ed Enrico Moscarelli, a quasi 70 anni, producono il loro primo album 'La Bottega dei fratelli Moscarelli 1' cui sta per seguire il secondo dove, con poesia, danno voce alle radici partenopee

di Veronica Marino

I fratelli Paolo ed Enrico Moscarelli
I fratelli Paolo ed Enrico Moscarelli
20 febbraio 2015 | 15.39
LETTURA: 6 minuti

Hanno scritto pezzi famosi per Peppino Di Capri. Si sono esibiti sulla riviera adriatica in gioventù, hanno inciso anche la loro musica ma poi hanno scelto di servire lo Stato. Sono i fratelli Moscarelli, Paolo ed Enrico, l'uno ex commissario nella squadra mobile di Boris Giuliano a Palermo e poi questore, l'altro, ex alto dirigente dell'Inps e grecista di fama internazionale , che ora tornano sullo stesso sentiero, fatto di note e parole, e a circa 70 anni producono un primo album 'La Bottega dei fratelli Moscarelli 1' cui sta per seguire il secondo, dove con poesia ed eleganza, affidano ai loro brani il racconto universale della musica partenopea. Anche la Francia si è accorta di loro: la giornalista e scrittrice d'Oltralpe, Marcelle Padovani, li annovera fra le personalità eccellenti che illuminano Napoli in 'Les Napolitains'.

"La musica era già parte del nostro Dna sin da ragazzini - racconta Paolo all'Adnkronos - Poi nostra nonna ci insegnò a scrivere in napoletano e così l'estate ci esibivamo insieme sulla riviera adriatica con brani nostri che scrivevamo a quattro mani e che poi cantavamo insieme. Avevo 16 anni quando con il mio gruppo, 'I lunatici', ho inciso il mio primo disco, 'Questo è il mio regno' di Enrico e Paolo Moscarelli, cantata da me e arrangiata da Totò Savio. Al pianoforte c'era Claudio Mattone, che poi è diventato il grande compositore e paroliere che conosciamo (ha scritto, fra gli altri, il famosissimo brano 'Ancora'), al contrabbasso Gianfranco Lombardi, che oggi è uno dei maggiori arrangiatori di musica leggera italiana. (FOTO)

"I n quel periodo - va avanti Paolo - abbiamo anche cominciato a suonare sulla riviera adriatica. Erano gli anni 60, il complesso si chiamava "6/6" e il locale, a Gabicce Monte, si chiamava Posillipo. Proprio lì vicino, all'Eden Rock, si esibivano Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, un ottimo pianista”. Gli anni in cui Peppino Di Capri cantava brani scritti per lui da Paolo ed Enrico Moscarelli, quali 'Signo' Dint' A Stà Chiesa', 'Me dice 'o core', 'Limone d'oro', 'Paura 'e muri','Jamme jà', “la prima canzone anticamorra che ha inciso Peppino di Capri. Lui allora – racconta Paolo - si mise paura di cantare la frase 'levatella sta pistola...' che era nel testo e la trasformò in 'levatella sta paura'. Io, però, l'ho incisa come era scritta nel testo originario da mio fratello, perché il camorrista vive nell'eterno pericolo di essere ucciso non da un poliziotto ma da un altro camorrista”.

Poi? “Poi siamo diventati grandi”. E le strade di Paolo ed Enrico si sono divise.“Io ho vinto il concorso come commissario di polizia e quando ho ricevuto dalla Rca una proposta di contratto come cantautore, ho detto di no, spinto da Enrico che ragionò così: meglio impostare la vita nell'ottica di fare i dirigenti dello Stato, continuando solo a fare gli autori di canzoni, così come hanno fatto tutti i grandi autori napoletani che ci hanno preceduto come Salvatore di Giacomo, Michele Costa, i fratelli De Curtis e E.A. Mario. Allora i veri vip erano gli autori, non i cantanti”.

“Non mi sono mai pentito della mia scelta – dice Paolo - il lavoro che ho perseguito nella polizia a Palermo in anni molto duri mi ha arricchito moltissimo, sia pure fra i dolori e le perdite dei colleghi. Enrico, invece, è stato un alto dirigente dell'Inps ed ora continua ad essere quello che è: un filosofo, un grecista, punto fermo dell'Istituto italiano di studi filosofici". Poi un altro scossone. Una seconda vita: “Dal 2005 abbiamo lasciato la vita pubblica attiva, dedicandoci solo alla musica come autori e abbiamo cominciato a produrre i nostri dischi con la Lucky Planets. Il primo è stato 'La bottega dei Fratelli Moscarelli n°1' e ora è in uscita 'La bottega dei Fratelli Moscarelli n°2'.

Un disco composto insieme, dove si incontrano le tradizioni di Napoli e melodie divenute patrimonio universale come il valzer lento, la barcarola e la berceuse francese. Paolo ed Enrico, come antichi cantori, cullano chi ascolta con il limpido tocco della chitarra, dipanando le tensioni del presente con racconti dall'eco familiare. E la voce di Paolo, intima e calda, è un richiamo alla condivisione dei momenti passati in compagnia.

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