Baudo: "Era un fenomeno di bellezza e di freschezza"
Lutto nel mondo dello spettacolo per la morte di Laura Antonelli. "In tutti questi anni mi aspettavo che a Laura fosse concessa la legge Bacchelli. Credevo che sarebbe morta di solitudine e così è stato. Qualunque sia la causa della sua morte, per il 90% è dovuta alla solitudine", dice all'Adnkronos Lino Banfi , che si è battuto a lungo affinché le venissero concessi i benefici della legge Bacchelli, che istituisce un fondo a favore dei cittadini illustri che versino in uno stato di particolare necessità.
"L'avevano lasciata troppo sola - sottolinea - Era una buona, un'altruista, si fidava di tutti, e tutti ne hanno abusato. Le hanno soltanto rubato soldi e gioielli".
Per Banfi, Laura Antonelli "era sfiduciata ormai da tutto, dalla vita, dal mondo dello spettacolo e non voleva vedere nessuno. Io ero un'eccezione, sono riuscito a vederla anche negli ultimi tempi. Sono riuscito ad aiutarla finanziariamente. Bondi - racconta Banfi - fece qualcosa per darle la legge Bacchelli e anche Berlusconi. Il Cavaliere mi disse che si sarebbe attivato perché, per lui, Antonelli aveva rappresentato una bella fetta di cinema italiano. Poi, dopo che tornai dall'Argentina, dove avevo girato delle fiction per Rai1, Bondi mi spiegò che avevano ricevuto migliaia di lettere e di fax contrarie. Dicevano che ci occupavamo soltanto della Antonelli trascurando tutti gli altri. Credevo che in questi anni si potesse fare qualcosa. Ma come succede in Italia - sbotta Banfi - le cose si arenano al momento giusto".
Soffermandosi sulle qualità artistiche dell'attrice, Banfi ricorda che "era stupenda. Era puntualissima, non si dava le arie da diva. Quando fece con me 'Roba da ricchi', per la regia di Sergio Corbucci, un film in cui una giovane Claudia Gerini interpretava il ruolo di nostra figlia, era molto gioviale con tutti. Arrivavo la mattina e la trovavo già al trucco. Era dolcissima e imparò subito il dialetto pugliese. Le facevo tutti i giorni lezione di dizione pugliese. E alla fine fu molto brava", conclude Banfi.
PIPPO BAUDO - Pippo Baudo commenta così con l'AdnKronos la scomparsa di Laura Antonelli: "La ricordo bellissima quando veniva a trovarmi nelle trasmissioni televisive, come 'Domenica In' o a Taormina, al festival del cinema. Era un fenomeno di bellezza, di freschezza, di genuinità. Veniva da un'attività sportiva, perché si era diplomata all'Isef. Da lì è partita pian pianino e poi era diventata un'icona sexy".
"Mi ricordo - racconta Baudo - la sua prepotente bellezza. In privato era una bravissima donna: era genuina, simpatica modesta. Qualche anno fa l'ho sentita al telefono, mi invitò a recitare con lei il rosario. Da questo fatto mi accorsi che non viveva un momento psicologico tranquillo".
Baudo dice anche che "la campagna perché le fossero concessi i benefici della legge Bacchelli non passò perché non fu perorata al punto giusto. Trovò ospitalità in un pensionato dove ha consumato la sua esistenza".
LANDO BUZZANCA - Lando Buzzanca commenta così, con l'Adnkronos, la scomparsa dell'attrice con cui ha girato il film 'Il merlo maschio' nel 1971: "Era una bella creatura, era molto femminile. Ed è questo che attraeva il grande pubblico. Non è riuscita a gestirsi meglio, si è fatta circondare da gente incredibile, piena di droga. E' un vero peccato. Era una 'femminissima'. Rimpiango la ragazza che era, quella che è diventata non mi interessa".
"Le ho fatto fare 'Il merlo maschio'. In realtà - racconta Buzzanca - non doveva essere lei ad interpretare il film, ma un'attrice francese che però si era sposata. Allora Pasquale Festa Campanile mi disse che c'era una ragazza che poteva andare. Era proprio Laura Antonelli: l'ho vista quando è entrata in scena. In quel ruolo era brava. Per stare con me, Antonelli ha fatto anche un altro film, 'All'onorevole piacciono le donne' interpretando la monaca. Abbiamo avuto un flirt breve. Il 24 agosto compio 80 anni, avrei voluto invitarla", conclude Buzzanca.
