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Fausto Brizzi: "Dopo anni difficili mi godo il momento e ho una marcia in più"

24 giugno 2023 | 13.30
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Fausto Brizzi
Fausto Brizzi

(dall’inviata Ilaria Floris) - Un libro uscito da poco che si intitola eloquentemente ‘Siamo scritti a matita’, una commedia in uscita con Brignano, Pastorelli e Luca e Paolo, ‘Da grandi’, che dal 28 giugno è su Prime video, un figlio in arrivo e tanti progetti in cantiere. È un Fausto Brizzi in piena rinascita quello che parla all’Adnkronos al Filming Sardegna Festival, dove il regista romano si racconta dopo la presentazione del suo ultimo film apertura di questa sesta edizione del festival. Gli anni difficili seguiti alle accuse di molestie sessuali ora definitivamente archiviate, sembrano essere riposti del tutto nel cassetto del passato: “Ora sento che ho una marcia in più -spiega Brizzi- Io lo so davvero che ‘siamo scritti a matita’, nel senso che so che tutto può cambiare in un attimo anche senza colpe, puff e la vita cambia”.

Oggi, dice il regista di ‘Notte prima degli Esami’, “mi godo molto di più i momenti, lavoro molto di più di quanto facevo anni fa pensando ogni volta di chiudere un libro o un film come se fosse l’ultimo, dicendo ‘questo deve essere il film perfetto’. Poi non lo è mai, però ci provo”. Nel periodo ‘buio’, Brizzi rivela di non aver mai perso l’ottimismo: “Sono sempre stato ottimista anche perché la cosa si è risolta anche velocemente. È stato più un malumore, ma non una vicenda con un reale impatto sulla vita, neanche quella lavorativa”, racconta all’Adnkronos.

E del libro ‘Siamo scritti a matita’, che affronta il tema spinoso e ancora tabù dell’Alzheimer, dice: “Il titolo è un’espressione che indica che la vita è un soffio, che in un secondo cambia tutto, nel bene e nel male. Il significato è doppio perché nel libro affronto il tema della malattia anche se in modo leggero, non è un memoir tenebroso”. La scelta del tema è dovuta al fatto che “ho scoperto che i numeri sono falsati, la gente minimizza, in realtà i casi sono molti di più. La verità è che è pur sempre l’Alzheimer. Una malattia che oggi si può imparare a gestire, che non si può curare definitivamente purtroppo ma con cui si può imparare a convivere”.

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