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A. Saudita: niente piu' nomi 'blasfemi' o stranieri, 50 quelli vietati

13 marzo 2014 | 18.23
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(Aki) - Scegliere il nome di un figlio puo' essere un esercizio molto complicato che puo' richiedere mesi. In Arabia Saudita e' da oggi ancora piu' difficile: il ministero dell'Interno ha infatti diffuso una lista con 50 nomi che non potranno piu' essere scelti dai genitori nel regno di re Abdullah. Tra i nomi al bando figurano quelli di origine straniera, legati alla monarchia, considerati blasfemi dalle autorita' religiose o che non hanno origini islamiche.

Secondo alcuni siti d'informazione sauditi, citati da 'Gulf News', non sara' piu' possibile scegliere nomi finora molto comuni, in particolare tra gli sciiti, come Abdul Nabi e Abdul Hussain, ritenuti controversi dagli ultraconservatori perche' significano 'Devoto al Profeta' e 'Devoto a Hussain' (nipote dell'imam Ali). Secondo quanto ha stabilito Riad, Abdul potra' essere usato solo in associazione a uno dei 99 nomi islamici di Dio scritti nel Corano, come ad esempio Rahman (Misericordioso).

Un altro gruppo di nomi da oggi al bando sono tutti quelli legati in qualche modo alla monarchia, in particolare Sumuw (Altezza), Malek (Re), Malika (Regina) o Al Mamlaka (Regno). Ci sono poi alcuni nomi che apparentemente non rientrano in alcuno dei parametri stabiliti dal ministero dell'Interno. Ne e' un esempio Benjamin, che non e' ritenuto particolarmente offensivo dal punto di vista religioso. Benjamin si chiamava infatti il figlio del profeta Giacobbe, come si legge nel Corano. Secondo 'Gulf News' i motivi in questo caso potrebbero essere politici. Cosi' infatti si chiama il primo ministro israeliano Netanyahu.

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