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Aborto Usa, Adinolfi esulta: "Oh happy day..." - Video

24 giugno 2022 | 19.09
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Dopo la decisione della Corte Suprema

"Oh happy day... È una giornata importante per il diritto e per il diritto alla vita". Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, commenta positivamente la sentenza della Corte Suprema americana in materia di aborto. "La decisione della Corte Suprema americana sull’aborto è storica, ma non ci si faccia fuorviare da inutili drammatizzazioni ordite da interessi precisi. Semplicemente ora decideranno democraticamente i singoli Stati come regolamentare l’aborto, non sarà obbligatorio consentirlo fino alla 24esima settimana (bambino di 6 mesi, totalmente formato) come finora era prassi negli Usa", dice.

"Su questo diritto illimitato ad abortire - prosegue Adinolfi - hanno prosperato le cliniche Planned Parenthood, in cui sono stati commessi molti dei 62 milioni di interventi che hanno interrotto la vita di un bambino nel ventre materno dal 1973, anno in cui la sentenza Roe vs Wade autorizzò tali interventi. Ora, finalmente, quella sentenza omicida è stata cancellata alla fine del contenzioso in cui uno Stato voleva porre il limite alla 15esima settimana. Ricordo che da noi in Italia il limite è posto alla 12esima settimana dalla legge 194. Gli abortisti hanno ritenuto intollerabile il limite alle 15esima settimana, pretendevano di mantenere la 24esima settimana e in alcuni Stati di andare anche oltre con l’aborto tardivo".

"Giustamente 6 giudici della Corte Suprema statunitense hanno ribaltato la sentenza che consentiva l’aborto illimitato e hanno demandato le decisioni, come è inevitabile in uno Stato federale come gli Usa, alle scelte democratiche dei popolo dei singoli Stati. Escono indolenzite le tasche piene di miliardi di dollari delle cliniche Planned Parenthood, primo finanziatore delle campagne presidenziali dei candidati del Partito democratico, Joe Biden incluso? Benissimo, noi del Popolo della Famiglia non possiamo che esultare. È stato posto un argine all’orrore per cui negli Usa ogni cinque bambini concepiti uno veniva ucciso nel ventre materno. Finalmente il diritto universale a nascere prende forma”, conclude.

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