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Addio al Nobel per la fisica Riccardo Giacconi

10 dicembre 2018 | 21.05
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Riccardo Giacconi, Premio Nobel per la Fisica (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Riccardo Giacconi, Premio Nobel per la Fisica (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Addio al fisico Riccardo Giacconi, padre dell'Astronomia a raggi X e premio Nobel per la Fisica nel 2002. Lo scienziato si è spento a 87 anni. Nato a Genova il 6 ottobre 1931 e spentosi a San Diego, negli Usa, Riccardo Giacconi è stato un astrofisico italiano naturalizzato statunitense, co-vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 2002 "per i contributi pionieristici all'astrofisica, che hanno portato alla scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X". Giacconi era primo ricercatore per il progetto Chandra Deep Field-South con il Chandra X-ray Observatory della Nasa.

Laureato in fisica all'Università Statale di Milano con Giuseppe Occhialini, Giacconi si specializzò nella ricerca dei raggi cosmici. Poi, proprio su consiglio di Occhialini, Giacconi nel 1956 si trasferì negli Stati Uniti. Dal 1958, Giacconi iniziò a collaborare con l'Università di Princeton, poi è stato chiamato da Bruno Rossi all'American Science and Engineering con un programma per lo sviluppo di ricerca sui raggi X cosmici dove cominciò a progettare strumenti di rilevazione. Il fisico genovese nel 1962 Giacconi scoprì Scorpius X-1, la prima sorgente extraterrestre nota di raggi X e nel 1970 si occupò del lancio del satellite Uhuru, con cui si aprì l'esplorazione del cielo profondo a raggi X. Grazie a questa ricognizione del cielo, sono state scoperte 339 stelle che emettono raggi X, fra cui Cygnus X-1 e Vela X-1.

Inoltre, nel 1973 Giacconi venne nominato direttore dell'Harvard Smithsonian Center for Astrophysics, portando avanti il progetto HEAO-2 di un telescopio raggi X in orbita, quello che più avanti sarà battezzato Osservatorio Einstein. Il fisico ricoprì contemporaneamente le cariche di professore di fisica e astronomia (1982-1997) e di ricercatore (dal 1998) alla Università Johns Hopkins, dal 1993 al 1999 rivestì l'incarico di Direttore generale del European Southern Observatory (ESO). Nel 2002 viene insignito del Premio Nobel per la Fisica per i suoi "contributi pionieristici all'astrofisica nella zona non visibile dello spettro elettromagnetico, che hanno portato alla scoperta delle prime sorgenti cosmiche in raggi X".

Il presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, Nichi D'Amico, ricorda la figura dello scienziato come il "fondatore indiscusso dell'Astronomia a raggi X". "Premio Nobel per la Fisica 2002, Riccardo -continua D'Amico- si era formato nella scuola di Beppo Occhialini, a Milano, una scuola alla quale un pezzo del nostro Istituto Nazionale di Astrofisica appartiene, e nella quale continua a riconoscersi". "Ricordo che da studente universitario, a metà degli anni Settanta, ebbi il privilegio di seguire un corso tenuto da Bruno Rossi, già professore al MIT e fondatore negli Stati Uniti di 'American Science and Enginnering', che aveva accolto già da alcuni anni il Giacconi giovane pioniere, entusiasta e determinato" aggiunge D'Amico. "Ricordo -commenta ancora- l'affetto e l'ammirazione con cui Bruno Rossi descriveva il personaggio, peraltro già famoso, che poi divenne il fondatore indiscusso dell'Astronomia a raggi X, e quando ebbi il piacere e l'onore di conoscerlo personalmente, rimasi inevitabilmente affascinato dal suo carisma".

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