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Iran, rinviata esecuzione del ricercatore Djalali

02 dicembre 2020 | 14.38
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(Afp)
(Afp)

E' stata "rinviata di alcuni giorni" l'esecuzione di Ahmadreza Djalali. Lo fa sapere all'Adnkronos la moglie del ricercatore iraniano, Vida Mehrannia, che spiega di aver appreso la notizia dall'avvocato del marito Haleh Mousavian. "E' una buona notizia, ma ora non so cosa accadrà" afferma ad Aki-Adnkronos International.

"Sono momenti drammatici, ma questa notizia ci fa capire che la pressione degli ultimi giorni ha portato risultati. Ora dobbiamo mantenere alta l'attenzione nelle prossime ore e giorni per cambiare il corso degli eventi" dice in un'intervista ad Aki Luca Ragazzoni, ex collega di Ahmadreza Djalali. "Ora abbiamo la certezza che in questo momento più pressione si farà e più ci saranno possibilità di salvare Ahmadreza", spiega Ragazzoni, medico e coordinatore del Centro di ricerca sulla medicina dei disastri di Novara.

Nelle scorse ore il caso Djalali era di nuovo tornato al centro delle cronache, a seguito del trasferimento del ricercatore da Evin alla prigione di Rajai Shahr, dove era a rischio imminente di esecuzione.

A rivelare la notizia era stata la stessa moglie di Ahmadreza Djalali, esperto di Medicina dei disastri e assistenza umanitaria che in passato ha lavorato presso l'Università del Piemonte Orientale di Novara. Djalali era stato arrestato nell'aprile del 2016 e poi condannato a morte da un tribunale iraniano con l'accusa di spionaggio a favore di Israele.

Negli ultimi giorni organizzazioni come Nessuno Tocchi Caino e Iran Human Rights, con sede a Oslo, avevano esortato la comunità internazionale, e in particolare i governi dei Paesi europei, a fare pressioni su Teheran per fermare l'esecuzione e permettere a Djalali di tornare dalla sua famiglia in Svezia.

Si tratta di un "risultato legato alla pressione internazionale" e alla luce del "tempo guadagnato" occorre aumentare la mobilitazione, coinvolgendo le istituzioni italiane ed europee, dice Elisabetta Zamparutti, tesoriera di Nessuno Tocchi Caino, commentando con l'Adnkronos il rinvio di alcuni giorni dell'esecuzione di Djalali.

"Per scongiurare questa esecuzione e salvare Djalali occorre mobilitarsi. Insieme a molte altre organizzazioni abbiamo rivolto una lettera all'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, perché intervenga", prosegue Zamparutti. "Come Nessuno Tocchi Caino rivolgiamo un appello al ministro degli Esteri e all'intero governo italiano affinché facciano pesare le relazioni con l'Iran" e si fermi definitivamente quest'esecuzione, conclude Zamparutti.

Su richiesta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Elisabetta Belloni, ha espresso quest’oggi all’ambasciatore dell’Iran in Italia la forte preoccupazione del Governo e dell’opinione pubblica italiani e, ricordando l’impegno dell’Italia per una moratoria della pena capitale a livello globale, ha fatto appello alle autorità iraniane affinché desistano dall’esecuzione della condanna, si legge in una nota, nella quale si afferma che l’Italia continuerà a seguire attentamente il caso di Djalali.

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