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Fondi Ue: Ance, ancora ritardi per fondo sviluppo e coesione

03 marzo 2016 | 13.52
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Si accumulano ancora troppi ritardi nella programmazione delle risorse che arrivano dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Per il secondo anno consecutivo sono state disattese le tempistiche per la definizione degli obiettivi strategici e, nel frattempo, i soldi sono stati utilizzati in parte per fare fronte a esigenze di finanza pubblica, con 8,1 miliardi su 55 già destinati a varie finalità. E' la denuncia dell'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, che mette in guardia dal "rischio di ripetere gli errori commessi con la passata programmazione". Il Fas 2007-2013 era partito con una dotazione di 64,4 miliardi ed è stato più volte utilizzato per coprire "svariate disposizioni legislative, determinando una distrazione delle risorse dagli obiettivi" con il risultato che a fine 2014, dopo otto anni, "la spesa effettiva per le infrastrutture è stata di soli 1,59 miliardi".

"Ci auguriamo - commenta il presidente dell'Ance Claudio De Albertis a margine del seminario sulla programmazione dei Fondi Ue - che ci sia una parte di utilizzo assegnato e specificatamente indirizzato. E che poi, sulla base di una progettualità compiuta e intelligente che faccia da volano, vengano un po' liberati i rubinetti della spesa, che sono incrostati. Altrimenti - ribadisce - non è accettabile che ci si mettano ancora mediamente 4 anni e mezzo per passare dallo stanziamento alla spesa". Secondo De Albertis, "tutti, non solo la Pa, devono fare quel salto di qualità culturale che poi determina il salto di qualità nell'efficienza della gestione. Anche noi dell'Ance dobbiamo contribuire ed avere un ruolo attivo nel confronto per la migliore programmazione e migliore progettualità. E' un concerto, tutto il Paese deve fare un profondo salto culturale", conclude.

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