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Art. 18, oggi vertice Cgil, Cisl e Uil.

28 settembre 2014 | 18.45
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I Confederali si incontrano nella sede Cisl per preparare la mobilitazione contro la riforma del Lavoro. Camusso: "E' una battaglia che possiamo vincere". Ma il governo è pronto a tirare dritto. Il premier: "Memoria senza speranza è un museo delle cere". Alfano: "Riforma tutta e subito con procedure rapide". Bagnasco: "Sì ad abolizione art. 18 ma solo se serve a creare lavoro". Renzi in volo di ritorno dagli Usa: "L'Italia deve pensare al futuro" /Video

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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I sindacati cercano l'intesa sull'articolo 18. Oggi Cgil, Cisl e Uil hanno convocato un vertice presso la sede Cisl, in vista della mobilitazione sulla riforma del lavoro. Una battaglia che vede la leader della Cgil Susanna Camusso ottimista: "Non è detto che perderemo, anzi abbiamo la possibilità di vincerla" anche se sarà una battaglia lunga. "Non si chiuderà presto'' e ''non basterà la direzione del Pd, né tantomeno una riforma del lavoro per decreto, così come non si chiuderà tutto con lo sciopero generale. Si inizia una fase che andrà avanti a lungo".

Ma il governo è determinato invece a mandare in porto la riforma in tempi stretti. Il premier Matteo Renzi intende tirare dritto: "Io insisto. Non mollo. Cominciamo con il cambiare lo statuto dei lavoratori", ha detto a chiare lettere nonostante i malumori della minoranza Pd cui si è unita la voce autorevole di Massimo D'Alema ("sull'articolo 18 è in atto una operazione politico-ideologica che non corrisponde a nessuna urgenza").

Sulla stessa linea del premier il numero due dell'esecutivo Angelino Alfano tra i fautori dell'intervento sulla norma che garantisce le tutele dal licenziamento senza giusta causa anche per mezzo della decretazione d'urgenza. "Sono 20 anni che se ne discute. Non abbiamo più nulla di cui discutere, è il momento di decidere. I partiti si confrontino al proprio interno, Ncd ha le idee molto chiare. Il Pd faccia lo stesso. Quindi il nostro punto di vista è che la riforma vada fatta tutta e subito e anche con le procedure più rapide possibili".

Quanto all'apertura di Silvio Berlusconi nei confronti del Jobs act, "trovo naturale, fisiologico, direi quasi doveroso che Fi voti per la riforma del marcato del lavoro", commenta Alfano, intervistato da Maria Latella su Skytg24.

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