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Tav: assalto cantiere maggio 2013, restano in carcere tre anarchici

11 marzo 2015 | 17.06
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Respinto l’istanza avanzata dai legali dopo che erano stati dati i domiciliari ai quattro attivisti che per lo stesso episodio sono stati assolti dall'accuse di terrorismo, ma condannati per danneggiamento. Il Gip: “Il comportamento processuale tenuto dagli indagati denota la totale assenza di qualsivoglia indicatore di resipiscenza”

Tav: assalto cantiere maggio 2013, restano in carcere tre anarchici

Resteranno in carcere i tre anarchici milanesi vicini alla lotta No Tav arrestati per l'assalto al cantiere della Torino-Lione del maggio 2013. Il gip di Torino ha respinto l’istanza con cui i legali di Lucio Alberti, Graziano Mazzarelli e Francesco Nicola Sala avevano chiesto l’attenuazione della misura cautelare, anche sulla scia della concessione dei domiciliari ai quattro attivisti che per lo stesso episodio a dicembre sono stati assolti in Assise dalle accuse di terrorismo, ma condannati per danneggiamento e altri reati minori.

I pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano espresso parere negativo all'uscita dal carcere. Secondo il gip permangono infatti le esigenze cautelari che “non possono essere attenuate”.

“Il comportamento processuale tenuto dagli indagati - scrive il gip - denota la totale assenza di qualsivoglia indicatore di resipiscenza”. Il giudice aggiunge che “va inoltre considerato che il periodo già trascorso in regime di custodia cautelare in carcere non appare sproporzionato in relazione alla gravità dei fatti”. Per i tre il giudizio abbreviato si discuterà il prossimo 23 aprile.

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