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Aumenta la popolazione in Italia, in crescita gli immigrati residenti

11 febbraio 2014 | 13.12
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Aumenta la popolazione in Italia, in crescita gli immigrati residenti

Roma, 11 feb. (Adnkronos/Ign) - La popolazione italiana continua ad aumentare, quasi esclusivamente grazie ai movimenti migratori dall'estero. Al 31 dicembre 2012 i residenti sono 59 milioni 685 mila. A livello europeo, l'Italia si conferma il quarto Paese per importanza demografica. E' quanto emerge dal rapporto dell'Istat 'Noi Italia - 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo'.

Al primo gennaio 2012 ci sono 148,6 anziani ogni 100 giovani. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato (155,8). La Liguria si conferma la regione più anziana (236,2 per cento), mentre la Campania, con un indice per la prima volta superiore a 100, è la regione più giovane.

Con un valore negativo del tasso di crescita naturale, l'Italia si pone agli ultimi posti in ambito europeo, vicino a Grecia e Portogallo; viceversa, la crescita migratoria conferma l'Italia tra i Paesi con maggiore forza attrattiva. La vita media delle donne è di 84 anni e mezzo, quella degli uomini di poco più di 79 anni, tra le più lunghe dell'Unione europea.

Nel contesto europeo l'Italia si colloca tra i Paesi a bassa fecondità, con 1,42 figli per donna secondo i dati del 2012. L'età media al parto continua a crescere, attestandosi a 31,4 anni. Nel 2012 sono stati celebrati 3,5 matrimoni ogni mille abitanti. Nel Mezzogiorno ci si sposa di più che nel Centro-Nord (4,1 contro 3,2 per mille). Il Nord-Est presenta la quota maggiore di unioni celebrate con rito civile (53,5 per cento).

Dopo Irlanda e Malta, l'Italia è il Paese europeo con la più bassa incidenza di divorzi (0,9 ogni mille abitanti nel 2011). Tuttavia, lo scioglimento per via legale delle unioni è un fenomeno in tendenziale crescita nel nostro Paese: tra il 2000 e il 2011 le separazioni sono aumentate del 23,4 per cento e i divorzi del 43,2 per cento.

IMMIGRATI - All'inizio del 2013 i cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani sono quasi 4,4 milioni, pari al 7,4 per cento dei residenti (+8,3 per cento rispetto al 2012). Sul piano territoriale, la distribuzione degli stranieri residenti è maggiormente concentrata nel Centro-Nord (quasi l'86 per cento degli stranieri). Al 1° gennaio 2013, secondo l'edizione 2014 di 'Noi Italia', sono regolarmente presenti in Italia oltre 3 milioni 700 mila cittadini non comunitari, con un incremento di circa 127 mila unità rispetto al 2012. Fra il 2011 e il 2012, si registra un nuovo calo, pari al 27 per cento, del flusso di cittadini non comunitari in ingresso nel nostro Paese.

SANITA' - Nel 2012 la spesa sanitaria pubblica del Belpaese è stata pari a circa 111 miliardi di euro, pari al 7 per cento del Pil. Qualcosa come 1.867 euro annui per abitante, ovvero "un livello molto inferiore rispetto ad altri importanti Paesi europei" rileva l'Istat. In Italia, inoltre, l'offerta di posti letto ospedalieri e degli istituti di cura "continua a diminuire, come in tutti gli altri Paesi dell'Unione europea".

Quanto al tasso di mortalità infantile, in Italia a partire dal 2000 "ha continuato a diminuire su tutto il territorio italiano, raggiungendo valori tra i più bassi in Europa, anche se negli anni più recenti si assiste ad un rallentamento di questo trend". Nel 2010 il tasso di mortalità infantile è di 3,3 decessi per mille nati vivi, valore di poco inferiore a quello osservato nel 2000. In questo quadro, però, "permangono - segnala il rapporto - differenze territoriali che vedono il Mezzogiorno penalizzato".

GIUSTIZIA - Nel 2011 l'azione penale è iniziata per 999,2 persone ogni 100 mila abitanti, mentre l'archiviazione ha interessato 1.046,6 persone. Le imputazioni sono state soprattutto per furto e lesioni volontarie personali. Nel corso del 2011 sono state condannate 238.501 persone (+3,4 per cento rispetto al 2010). Il maggior numero di condanne si è avuto per furto e per violazione delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope.

CRIMINALITA' - Nel 2012 risultano in calo gli omicidi volontari, sia consumati sia tentati. Al contrario, sono in ripresa quelli di matrice mafiosa. Nel confronto europeo riferito al 2010 il nostro Paese, con 1,0 omicidi volontari per 100 mila abitanti, si colloca al di sotto della media dell'Ue27 (1,2 omicidi). Le rapine denunciate alle autorità sono oltre 42 mila (71,6 ogni 100 mila abitanti), in aumento rispetto al 2011.

CARCERI - Alla fine del 2012 i detenuti nelle carceri italiane sono 65.701, l'1,8 per cento in meno rispetto al 2011. L'indice di affollamento registra 139,7 detenuti ogni 100 posti letto previsti, confermando l'inadeguatezza delle strutture carcerarie a ospitare un tale contingente di reclusi.

CULTURA - Nel 2011 le famiglie italiane hanno destinato alle spese per ricreazione e cultura in media il 7,3 per cento della spesa complessiva per consumi finali. Il confronto internazionale mostra per l'anno 2011 come questa quota di spesa delle famiglie italiane sia decisamente inferiore a quella media dei Paesi Ue 27 (8,8 per cento). Sempre nel 2011, le unità di lavoro che partecipano al processo di produzione di beni e servizi a carattere culturale, ricreativo e sportivo sono 410mila. Nel complesso il settore impiega 54mila unità in più rispetto al 2000 (+15,1 per cento).

Quanto agli specifici consumi, nel 2013 il 43 per cento degli italiani ha letto almeno un libro nel tempo libero. Sono sempre più numerose le persone che utilizzano Internet per la lettura di giornali, news o riviste: dall'11,0 per cento del 2005 si passa al 33,2 per cento del 2013. In Italia nel 2013 al primo posto fra i diversi tipi di attività culturali svolte fuori casa si colloca il cinema.

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