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Balthus a Roma si fa in due: oltre 200 opere tra Scuderie del Quirinale e Villa Medici

09 novembre 2015 | 11.44
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Il dipinto 'La Rue' di Balthus, che apre la mostra alle Scuderie del Quirinale (foto © MONDADORI PORTFOLIO/AKG Images)  - © Balthus © MONDADORI PORTFOLIO/AKG Images
Il dipinto 'La Rue' di Balthus, che apre la mostra alle Scuderie del Quirinale (foto © MONDADORI PORTFOLIO/AKG Images) - © Balthus © MONDADORI PORTFOLIO/AKG Images

Due capitoli, due viaggi intensi nel realismo 'aspro' di Balthus, il pittore francese di origine polacca che Le Scuderie del Quirinale, l'Accademia di Francia a Roma e Villa Medici hanno deciso di omaggiare nella retrospettiva 'Balthus', organizzata nella Capitale a 15 anni dalla morte del pittore, e che fino al 31 gennaio 2016 animerà le sale delle Scuderie del Quirinale e di Villa Medici. (Fotogallery)

Dalla monumentale composizione 'La Chambre', al 'teatro delle crudeltà', fino alla serie di bozzetti e illustrazioni che ritraggono l'universo minaccioso e romantico di 'Cime tempestose' di Emily Bronte, passando per la serie di giochi infantili velate di erotismo che compongono 'La Rue', la mostra riunisce oltre 200 opere tra tele provenienti da musei e collezioni private, ma anche un'ampia selezione di disegni e fotografie.

Curata da Cécile Debray, conservatrice al Museo Nazionale d'Arte Moderna Centre Pompidou, con la collaborazione di Matteo Lafranconi, l'esposizione ripercorre la carriera di Bathus, proponendo nuovi spunti di riflessione su uno degli artisti più originali e controversi del Novecento. Alle Scuderie del Quirinale la retrospettiva presenta circa centocinquanta opere, riunendo capolavori appartenenti a tutte le fasi della carriera dell'artista, in un percorso cronologico che si sviluppa attorno ad alcuni temi centrali.

In primo piano l'eredità rinascimentale, l'infanzia (immortalata con il pennello nella serie dei Jardin du Luxembourg o nei celebri ritratti dei bambini Blanchard) l'influenza di opere letterarie come 'Cime tempestose' di Emily Brontë e 'Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie' di Lewis Carroll, ma anche l'importanza degli scambi con Antonin Artaud, André Derain, Alberto Giacometti, o con suo fratello Pierre Klossowski.

Tra le opere esposte spiccano le suggestive 'La toilette de Cathy', (1933), 'Le Roi des chats' (1935), 'La Patience' (1946-48), 'La Chambre' (1952-54) e 'Les Joueurs de cartes' (1968-73), per non parlare del suo primo grande capolavoro, 'La Rue'(1933) in prestito dal MoMA, presentato per la prima volta a fianco alla prima versione del dipinto, realizzata dall'artista nel 1929. A Villa Medici l'esposizione si focalizza invece sul processo di lavoro dell'artista durante il periodo romano e negli anni successivi. Attraverso più di cinquanta opere tra dipinti, disegni e fotografie, i visitatori hanno l'opportunità di scoprire gli aspetti meno noti dell'universo creativo di Balthus, nella cornice di Villa Medici che per sedici anni è stata il suo laboratorio artistico.

La mostra propone qui diversi capolavori, tra cui 'La Chambre turque' (1963-66), eccezionalmente prestato dal Centre Pompidou ed esposto poco lontano dalla stanza che raffigura 'Japonaise à la table rouge' (1967-76) e 'Nu de profil' (1973-77). Questi dipinti sono accompagnati da una selezione di schizzi, fotografie e disegni preparatori che permettono di ripercorrere le diverse fasi di lavoro. Il percorso non si limita alle sale d'esposizione, ma include alcuni dei luoghi più emblematici di Villa Medici, reinventati da Balthus attraverso un metodo inedito di applicazione del colore.

Dopo aver fatto tappa a Roma, la mostra sarà in seguito al Kunstforum di Vienna dal 17 febbraio al 19 giugno 2016, prima monografica dell'artista in Austria. Qui l'esibizione metterà in particolare evidenza i legami tra l'artista e la cultura germanica, rivelando l'influenza che il pensiero mitteleuropeo ebbe sul lavoro del pittore.

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