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Medicina: basta nomi 'nazisti' a malattie, campagna mondiale per cambiarli

08 giugno 2015 | 11.38
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La Comunità Ebraica di Roma: "Sostituire sui libri di medicina termini che evocano ricordi drammatici"

Medicina: basta nomi 'nazisti' a malattie, campagna mondiale per cambiarli

Il test Clauberg, la sindrome di Reiter, la malattia di Van Bogaert-Scherer Epstein, la sindrome di Cauchois-Eppinger-Frugoni. Sono alcune patologie che molti medici conoscono bene, spesso senza sapere che portano il nome di 'colleghi' che hanno legato il loro lavoro al nazismo: usando come cavie persone deportate nei campi di concentramento, o praticando l'eutanasia, l'eugenica razziale e altri metodi disumani. Ora da Roma parte una campagna mondiale per mettere mano a queste denominazioni che evocano l'Olocausto, una delle più grandi tragedie della storia dell'umanità.

"Sono tantissimi i medici nazisti che hanno compiuto atti abominevoli su cavie umane nei campi di sterminio. Nonostante le condanne inflitte a questi dottori che praticarono tali sperimentazioni, ancora oggi diverse patologie sono note nella pratica medica con eponimi derivati dal nome dei responsabili di queste atrocità", sottolinea la Comunità Ebraica di Roma, che oggi all'Università Sapienza ha promosso un convegno, insieme all'ospedale Israelitico, per lanciare la campagna internazionale con l'obiettivo di sostituire sui libri di medicina termini che evocano drammatici ricordi.

"Questi medici nazisti eseguivano procedure - prosegue la Comunità Ebraica - non solo senza il consenso della 'cavia', ma contro il suo volere. Tra queste, molte portavano a morte sicura o provocano terribili e atroci dolori che duravano per giorni e lasciavano menomazioni perenni nei pochi sopravvissuti. E' uno scandalo che alcune malattie portino ancora oggi il nome di questi criminali nazisti".

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